OraFinanza - La mossa di Unicredit (BIT:CRDI) su Banco Bpm (BIT:BAMI) sembra aver già dato il via a movimenti importanti nel settore bancario italiano e uno dei protagonisti che potrebbe decidere di non restare fuori è Crédit Agricole. I francesi, principali azionisti di Piazza Meda, avrebbero costruito una posizione in derivati pari al 10% del capitale della banca, secondo quanto scrive Il Sole 24 ore parlando di indiscrezioni circolate nelle sale trading di Londra. In questo modo, tramite operazioni in equity swap, Agricole potrebbe far salire la sua partecipazione appena sopra il 19% dal 9,18% attuale.
Crédit Agricole possiede "una quota importante in Banco Bpm (BIT:PMII) e potrebbe non gradire" l'Ops di Unicredit, secondo Mario Comana, professore dell'Università Luiss Guido Carli. “È ovvio che un banchiere esperto come Andrea Orcel ha fatto i suoi sondaggi, ma non ne conosciamo l'esito", aggiungeva l’economista ai microfoni di Class Cnbc.
Secondo Marco Mazzucchelli, presidente di Secofind Sim, i francesi “hanno sempre agito con grande saggezza con orizzonte di medio-lungo termine e sono perfettamente a loro agio anche solo rimanendo azionisti”.
Altri movimenti nel capitale del Banco sono stati effettuati da Blackrock, salita al 5%,037% attraverso diversi fondi controllati. L'operazione è datata 20 novembre 2024 e la quota è classificata come indiretta gestione non discrezionale del risparmio.
A Piazza Affari, intanto, il titolo Banco Bpm apre la seduta intorno la parità (7,026 euro) resistendo alle vendite odierne sul FTSE MIB (-1%) dopo il +5,5% della chiusura di ieri che gli aveva permesso di portare la performance del 2024 a +47%.
“Sulle risultanze di lunedì, il prezzo implicito proposto da Unicredit (0,175 azioni Unicredit per 1 azione Banco Bpm) risulta intorno a 6,35 euro, inferiore al nostro target price di 7,9 euro e al prezzo obiettivo medio sul titolo Banco Bpm evidenziato dal consenso Bloomberg, pari a 7,55 euro”, calcolano gli analisti di WebSim Intermonte.
La mossa di Piazza Gae Aulenti su Banco Bpm "è stata congegnata in questo momento perché si sono sviluppate due circostanze non positive per Unicredit. La prima è la presa di posizione ancora più forte del governo tedesco, nella figura del nuovo ministro delle Finanze, e la seconda è la forte accelerazione in Borsa di Banco Bpm dopo l'annuncio dell'Opa su Anima Holding (BIT:ANIM). Per un'operazione di questo tipo c'è bisogno di un premio", spiegava a Class Cnbc Marco Mazzucchelli, presidente di Secofind Sim. "Non si può offrire lo 0,5% sul prezzo undisturbed, non ha senso per gli azionisti di Banco Bpm aderire all'offerta. Il vantaggio è però quello di bloccare Banco Bpm grazie alla passivity rule", aggiunge.
L’Ops di Unicredit “rappresenta una sinergia di grande valore”, secondo Filippo Diodovich di IG Italia, e “con questa operazione, il gruppo milanese punta a rafforzare la propria presenza nel mercato italiano, sfruttando le forti radici locali di Banco Bpm e combinandole con la sua esperienza internazionale”. Banco Bpm, “già considerato uno degli attori più dinamici nel panorama bancario nazionale, possiede un portafoglio clienti grande e diversificato, con una forte penetrazione nei territori del nord Italia”, prosegue l’analista.
Questa unione “potrebbe garantire di generare vantaggi significativi per entrambe le parti, tra cui: efficienze operative, l'integrazione consentirà una razionalizzazione dei costi e un miglior utilizzo delle risorse. Offerta ampliata: i clienti di Banco Bpm potranno beneficiare di prodotti e servizi più innovativi, frutto della solidità e dell'esperienza internazionale di Unicredit. Aumento della competitività: la nuova entità combinata avrà maggiori capacità di investimento e innovazione, posizionandosi come leader nel mercato italiano ed europeo”, conclude Diodovich.
Giudizi positivi anche dagli analisti di AlphaValue (rating è add con prezzo obiettivo di 45 euro su Unicredit), in quanto l’operazione presenta “solide motivazioni industriali e condizioni economiche attraenti”, mentre “l'impatto sul capitale avrà natura limitata e transitoria e, quindi, non cambierà la strategia di distribuzione della banca o le sue ambizioni su Commerzbank (ETR:CBKG)”, che gli analisti stimano possa avvenire nell'arco di 12-18 mesi. "In questo contesto, vediamo la correzione di prezzo di Unicredit come un'opportunità di entrata", sostengono gli esperti che paragonano la mossa dell'istituto di Gae Aulenti su Piazza Meda a quella di Bbva sul Banco de Sabadell (BME:SABE) - ovvero, un passo propedeutico all'espansione sul territorio europeo.