MILANO (Reuters) - Altra seduta con il segno più per il mercato obbligazionario italiano, sostenuto da un mix di inerzia e rinnovato appeal per la carta dei paesi periferici della zona euro.
Riflettori puntati sulla riunione del consiglio della Bce di domani e giovedì, quando ne sarà comunicato l'esito, che il presidente Mario Draghi illustrerà in conferenza stampa. Gli osservatori sono ormai orientati a considerare improbabile una totale normalizzazione della politica monetaria nel corso del 2019 alla luce del generalizzato peggioramento delle prospettive di crescita.
Viceversa, i mercati si attendono che l'istituto di Francoforte ponga le basi per una nuova tornata di finanziamenti a lungo termine destinati alle banche (Tltro).
Bert Flossbach, co-fondatore e responsabile investimenti di Flossbach von Storch, ritiene che "indubbiamente la politica dei bassi tassi d'interesse sia stata la terapia più efficace per stabilizzare il sistema finanziario nel 2008 e ridare velocemente nuovo impeto all'economia". Però "la politica del tasso zero ha causato una dilagante 'zombificazione' dell'economia e una pericolosa dipendenza da questi tassi molto bassi. Il tasso zero tiene in vita società che in condizioni normali sarebbero fallite già da tempo. Inoltre, consolida la tendenza delle banche a prorogare i crediti in essere, perché sembrano non esistere alternative migliori. E così produttività e crescita economica finiscono per diminuire lentamente. Questa situazione", conclude Flossbach, "è evidente già da tempo in Giappone e ora il virus si sta diffondendo anche in Europa".
La domanda record per il nuovo decennale spagnolo, che ha superato quota 50 miliardi di euro, conferma in questa fase l'appetito degli investitori per la carta della periferia della zona euro, dopo l'emissione del Btp 15 anni la settimana scorsa.
A mercati chiusi il Tesoro annuncerà l'ammontare di Ctz e Btpei in asta il 25 gennaio.