L’affiliata Legg Mason, ClearBridge Investments, avverte che dopo il crollo più rapido di sempre dello S&P 500 alcuni investitori pensano che il minimo sia alle spalle, ma in passato i rally hanno spesso ingannato
Prima l’impatto violento sui mercati, precipitati bruscamente dai record, poi l’onda lunga sulle economie spinte in recessione dalle misure auto-inflitte di blocco per contenere la diffusione del coronavirus. Una recessione che non è ancora cifrata dai dati che arrivano come sempre in ritardo dall’economia reale, e la cui durata e fine sarà nota solo con il senno di poi. Intanto una parte di investitori ritiene che si sia già toccato il punto più basso. E’ certamente una possibilità, ma non va neanche dimenticato che la storia è piena di rally in contro-tendenza, vale a dire fasi di forte e spesso breve rialzo che si verificano durante gravi contrazioni del mercato.
NELLA GRANDE CRISI DEL 2007-2009 I RALLY SI SONO ALTERNATI DURANTE IL MERCATO ORSO
Il tema è stato affrontato in un commento da Jeff Schulze, director e investment strategist di ClearBridge Investments, affiliata Legg Mason, che mette in rilievo come spesso questi periodi di rialzo ingannino gli investitori facendogli credere che il peggio sia allespalle, solo per deluderli subito dopo quando il mercato riprende il suo declino. L’esperto di ClearBridge Investments ricorda che in periodi prolungati di mercati ribassisti, come quelli delle recessioni passate, questo è accaduto abbastanza spesso, come evidenziato dal grafico qui sotto riferito alla Grande Crisi di un decennio fa...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge