ROMA (Reuters) - L'Italia dialoga con tutte le parti libiche per evitare che nel Paese si formi un vuoto che qualcuno potrebbe occupare, come è già accaduto in Siria.
Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Angelino Alfano in un'audizione in Parlamento, mentre crescono i segnali di un interesse di Mosca a ricoprire un ruolo crescente nella regione dopo l'intervento in Siria.
"In Siria c'era stato un vuoto e qualcuno lo ha occupato. Se vogliamo lasciare un vuoto in Libia, non c'è bisogno di consultare gli astri per sapere che succederà lo stesso".
La settimana scorsa il generale Khalifa Haftar, alla guida dell'Esercito nazionale libico (Lna) che ha la sua roccaforte nella parte orientale del Paese, ha visitato la portaerei russa Kuznetsov nel Mediterraneo, come riferito da media russi. Un segnale evidente del sostegno del Cremlino al comandante, che si oppone al governo di Fayez al Serraj, riconosciuto dall'Onu.
"Abbiamo deciso di realizzare dei progetti umanitari per l'Est della Libia e di inviare kit medici per i civili... per dire che l'Est è un interlocutore e c'è un popolo unico", ha proseguito il ministro, sottolineando che in quest'ottica gli italiani sono "stati tra i primi a chiedere un ruolo per Haftar".
(Antonella Cinelli)