Di Senad Karaahmetovic
Nonostante il forte selloff del 2022, le valutazioni dei titoli tecnologici non sono così a buon mercato come il pullback di quest’anno potrebbe suggerire, scrivono gli analisti di Bernstein in una nota per i clienti.
Gli analisti non si aspettano che i titoli tecnologici crescano con un premio sostanziale rispetto al mercato generale, per cui hanno ribadito il rating Market Weight sul settore.
Ecco alcune statistiche chiave che spiegano la recente performance del settore tecnologico, secondo Bernstein:
- La performance del settore tecnologico nel 2022 (-32% dall’inizio dell’anno) è la più debole dal GFC del 2008 e la più scarsa performance relativa (-1470 punti base) dalla bolla tecnologica del 2022;
- Il settore tecnologico rappresenta ora circa il 30% della capitalizzazione dei primi 1500 titoli, in calo rispetto al 38% di un anno fa;
- Il settore tecnologico è ora scambiato con un premio del 29% rispetto al mercato, in calo rispetto al 52% del novembre 2021. La media storica è del 25%;
- La percentuale di titoli tecnologici non redditizi rimane elevata, pari al 32% (contro una media storica del 26%);
Gli analisti raccomandano agli investitori di adottare un “bilanciere equilibrato tra titoli tecnologici costosi/crescita e poco costosi/valore” nel 2023. Tra i titoli meno costosi figurano Qualcomm (NASDAQ:QCOM), Intel (NASDAQ:INTC), Micron (NASDAQ:MU), HP (NYSE:HPQ), Hewlett Packard Enterprise (NYSE:HPE), eBay (NASDAQ:EBAY) e Dell (NYSE:DELL).
D’altro canto, Snowflake (NYSE:SNOW), Datadog (NASDAQ:DDOG), DoorDash (NYSE:DASH), Zscaler (NASDAQ:ZS) e Roblox (NYSE:RBLX) sono alcuni dei titoli tecnologici più costosi.