MILANO (Reuters) - Indici negativi in avvio di seduta a Piazza Affari dove a prevalere sono i realizzi nonostante il contesto delle borse a livello globale sia molto positivo: oggi Tokyo ha rivisto i massimi da 34 anni e, a Wall Street, Dow Jones e S&P 500 hanno ieri chiuso sui massimi di tutti i tempi.
A livello macro tiene banco la decisione della Banca del Giappone di mantenere la politica monetaria ultra-accomodante, come ampiamente atteso, mentre domani ci sarà la riunione della Bce e, sul fonte societario, iniziano ad arrivare i risultati delle aziende in Europa e Usa.
Intorno alle 9,40 il Ftse Mib cede lo 0,28%.
Bene il settore oil a seguito del balzo del prezzo del brent ieri. Saipem (BIT:SPMI) segna un rialzo dell'1,2%, Eni (BIT:ENI) dello 0,4%, Saras (BIT:SRS) sale dell'1,5%.
A tirare giù il mercato ci pensano i ribassi di Stellantis (BIT:STLAM) in contrazione dell'1,4%, e Maire Tecnimont che cede l'1,8%. E' debole tutto il comparto delle utility. Enel (BIT:ENEI) arretra dello 0,6%.
In ordine sparso le banche con in testa Mps (BIT:BMPS) che avanza dell'1,3%, UniCredit (BIT:CRDI) a +0,45%. Credem guadagna lo 0,24% dopo avere toccato in avvio un nuovo massimo da luglio 2008 sulle indiscrezioni stampa secondo cui la banca ha avviato nelle ultime settimane la ricerca di un partner per la vendita delle proprie attività di pagamento. Fra gli interessati ci sarebbe anche Nexi (BIT:NEXII) che si muove piatta, ma viene dal forte rialzo di ieri.
Campari (LON:0ROY) sale dello 0,7% sull'upgrade di Citigroup che ha alzato la sua raccomandazione a Buy da Neutral e ha tagliato il target price a 10,5 euro da 11,5.
Fuori dal paniere strappa Olidata, sospesa in avvio, ha poi aperto in rialzo del 15,4% dopo che ieri a mercati chiusi ha reso noto i risultati preliminari 2023 che vedono un'Ebitda in crescita del 300% e ha confermato i target del piano industriale esteso al 2026, che prevede anche la crescita attraverso M&A.
(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)