MILANO (Reuters) - Lunedì da dimenticare per Piazza Affari che soffre, come tutte le borse europee, dell'incertezza politica della zona euro ma risente, più delle altre, della zavorra dei titoli bancari.
Le parole di Marine Le Pen sull'uscita della Francia dalla zona euro in caso di sua vittoria alle prossime elezioni e le recenti dichiarazioni di Angela Merkel sull'Europa a due velocità hanno annullato l'effetto benefico di risultati societari tutto sommato positivi, osserva un trader. Tutto questo si è tradotto in uno spread tra Btp e Bund oltre 200 punti.
** L'indice FTSE Mib ha chiuso in calo del 2,21%, l'Allshare del 2,29%. Ribassi oltre 1% per Parigi e Francoforte, tiene Londra.
** UNICREDIT (MI:CRDI) scivola nel primo giorno dell'aumento di capitale ma mantiene la parità rispetto ai diritti. Il titolo ordinario ha chiuso in calo del 6,86% con volumi più di tre volte la media, mentre i diritti hanno ceduto il 18,85%. Rispetto alla chiusura di venerdì prima dello stacco del diritto, il titolo ha perso quasi il 13%. Un trader ipotizza che gli azionisti attuali possano vendere i diritti e avere il cash per comprare direttamente il titolo. Le risparmio sono balzate del 9,87%.
** Lo stoxx dei bancari ha perso il 4,67% con ribassi superiori al 5,5% per UBI (MI:UBI) BANCA (-5,47%), BANCO BPM (MI:PMII) (-5,85%) e BPER (MI:EMII) (-5,71%). Tiene INTESA SANPAOLO (MI:ISP) (-2,41%).
** Ben intonata TELECOM ITALIA (MI:TLIT) (+1,41%) dopo conti 2016 giudicati dagli analisti migliori delle attese.
** CNH (MI:CNHI) INDUSTRIAL (+3,13%) recupera terreno dopo il forte calo seguito ai conti.