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Borsa Milano in ribasso, crolla Atlantia, male Banco Bpm e StM, ok Unipol

Pubblicato 16.08.2018, 17:52
© Reuters. La sede di Borsa Italiana a Milano

MILANO (Reuters) - Piazza Affari ha archiviato in deciso ribasso una seduta monopolizzata dal tracollo di Atlantia (MI:ATL), massacrata dopo il disastro di Genova.

Il listino meneghino, a causa del tema specifico della società di gestione di autostrade e aeroporti, non ha beneficiato della relativa distensione dei mercati rispetto alla crisi della lira turca e degli sviluppi positivi nella guerra commerciale tra Cina e Usa dopo la notizia di un incontro, per questo mese, sul tema del commercio.

In chiusura, l'indice FTSE Mib ha perso l'1,83%, a 20,524,13 punti, tornando intraday il minimo dal 24 aprile 2017, a 20.469,60 punti. L'AllShare ha lasciato sul terreno l'1,7%, il MidCap lo 0,95% e lo Star lo 0,71%. Volumi per un controvalore di circa 2,65 miliardi.

Alle 17,30 il benchmark europeo FTSEurofirst guadagna lo 0,52%.

Protagonista suo malgrado, ATLANTIA ha pagato un dazio pesantissimo agli annunci di esponenti del governo sulla possibile revoca della concessione dopo il disastro del ponte Morandi di Genova, aprendo scenari di forte incertezza sulla società che controlla Autostrade per l'Italia.

Il titolo, che pesa per il 3,8% sull'indice FTSE Mib, è caduto del 22,26%, con volumi straordinari: sono passati di mano 33 milioni di pezzi, pari al 4% circa del capitale.

La vicenda ha fatto esplodere il rischio regolatorio e politico sull'intero settore autostradale, mettendo sotto pressione anche le altre società concessionarie: ASTM ha perso il 10,5%, SIAS il 7,3% e AUTOSTRADE MERIDIONALI il 2,96%.

AUTOGRILL ha lasciato sul terreno il 2,16%: Equita Sim, analizzando le conseguenza del crollo del ponte sulla A10, stima un impatto quantitativo limitato sul fatturato della società generato sulle autostrade italiane, che pesano per circa il 15% del fatturato di gruppo e molto meno in termini di ebitda.

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Per il resto, male le banche: l'indice del paniere italiano è arretrato dell'1,19%. Pesanti BANCO BPM (MI:PMII) (-3,96%) e UBI (MI:UBI) BANCA (-2,34%). In direzione opposta MEDIOBANCA (MI:MDBI) (+2,12%) e BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA (MI:BMPS) (+4,95%).

Sotto pressione STM (MI:STM) (-3,18%), PRYSMIAN (MI:PRY) (-2,74%) e FCA (MI:FCHA) (-2,29%).

Si conferma il buon momento di UNIPOL (MI:UNPI) (+3,59%) e UNIPOLSAI (MI:US) (+1,28%).

BUZZI (MI:BZU) UNICEM ha beneficiato (+3,03%) del dialogo tra Usa e Cina sul tema dei dazi.

LAZIO (MI:LAZI) debole (-5,42%) a circa ventiquattr'ore dalla chiusura della sessione estiva di calciomercato.

Ultimi commenti

...solo in Italia un titolo puo condizionare l'intero listino, vedasi Atlantia.. . Poi arriva l'Italia, il nostro governo,  un paese notoriamente fatto per non fare , grnadi chiacchere ma risultati improbabili , e, i fondi speculativi internazionali , ridono e speculano a mani basse ...Quindi non meravigliamoci se listini nazionali scendono a rotta di collo..
È inutile commentare. Paese di bottegai.
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