MILANO, 21 aprile - Piazza Affari si muove in deciso calo in una seduta colpita come gli altri mercati esteri dal crollo senza precedenti dei prezzi del petrolio.
Ieri il futures sul petrolio Usa ha perso circa 40 dollari e per la prima volta nella storia si è portato in territorio negativo, segnato da una domanda in caduta libera per gli effetti della pandemia e nello specifico a seguito dell'eccesso di materia prima degli stoccaggi americani.
Oggi il greggio Usa West Texas Intermediate recupera circa l'80%, oltre 31 dollari, rispetto alla chiusura di lunedì a -8,45 dollari, mentre il Brent cede il 16% circa a 21,53 dollari.
Si allarga anche lo spread del rendimento fra i titoli decennali italiani e tedeschi poco sotto 250 punti base in attesa del Consiglio europeo di giovedì che, secondo fonti Ue, non prenderà una decisione finale sul 'recovery fund' per affrontare l'emergenza del coronavirus che sta colpendo gli Stati della Ue.
Il mercato resta intanto attento a ogni indicazione sul prossimo riavvio delle attività economiche. Il premier Conte ha detto questa mattina che svelerà entro la settimana il piano per la riapertura dopo il lockdown da coronavirus, che dovrà essere attuato su base nazionale dal 4 maggio, ma tenendo conto delle diverse situazioni territoriali.
Il crollo del greggio non lascia scampo alle società petrolifere. Eni (MI:ENI) cede il 4,34% in attesa anche dei risultati del primo trinestre previsti venerdì prossimo. A causa del forte calo della materia prima da inizio anno le azioni di Eni perdono oltre il 41%. Male anche le oil service, come Saipem (MI:SPMI) (-4,3%), Tenaris (MI:TENR) (-2,8%) e Saras (MI:SRS) (-4,6%), quest'ultima essendo una società di raffinazione dovrebbe avvantaggiarsi del crollo del prezzo della materia prima perchè salgono i margini, ma risente ancora dell'annuncio dello stop al dividendo.
Male anche l'automotive con Fiat Chrysler (MI:FCHA) che cede l'1,7% e CNH (MI:CNHI) l'1%, mentre è più resiliente Ferrari (MI:RACE) in crescita dello 0,65%. Pirelli (MI:PIRC) cede il 2,4%.
Giù anche le banche per effetto dello spread. Unicredit (MI:CRDI) arretra dell'1,7%, Intesa (MI:ISP) SP del 2,2%.
In deciso calo Leonardo (-4%), giù anche STM (PA:STM) (1,7%) in attesa dei risultati trimestrali domani.
In controtendenza il settore healthcare, con Diasorin (MI:DIAS) stabile in attesa di sviluppi sul fronte dei test sierologici.
Infine, fra i minori strappa D'Amico (+17,6%), società attiva nel trasporto marittimo e specializzata nel mercato delle navi cisterna, sulle attese di un incremento dei noleggi per il trasporto del petrolio, alla luce del fatto che negli Usa gli stoccaggi sono pieni di materia prima non venduta perchè i consumi sono al palo a causa del coronavirus.