MILANO (Reuters) - L'acuirsi delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente non sembra al momento spaventare particolarmente i mercati anche se gli investitori si mantengono molto cauti e si astengono dal prendere posizioni in attesa di nuovi sviluppi.
Secondo un trader, dopo la reazione al ribasso di ieri i mercati, già vaccinati sui rischi geopolitici, propendono per una normalizzazione della situazione anche se l'atteggiamento potrebbe modificarsi velocemente a seconda della contromossa di Israele all'attacco missilistico di ieri da parte dell'Iran.
In questo quadro l'interesse degli investitori si concentra sui titoli petroliferi in scia ai rialzo delle quotazioni del greggio, e sul settore difesa per l'ampliarsi dei fronti di guerra.
Incerti tra denaro e lettera anche gli altri listini europei, mentre a Wall Street i futures Usa viaggiano sotto la parità, segnale di un mercato che, in una situazione fluida, tiene la guardia alta.
Sul fronte macro l'attenzione di oggi sarà rivolta al dato Adp relativo agli occupati nel settore privato Usa che, sebbene non particolarmente rilevante come i non farm payrolls in agenda venerdì, potrebbe comunque avere un suo impatto sul mercato qualora risultasse distante dalle attese.
Intorno alle 12,25 l'indice Ftse Mib, è in leggero calo dello 0,2%. Volumi attorno al miliardi di euro.
Titoli in evidenza:
In testa al Ftse Mib Leonardo sale del 4% in un contesto europeo del settore della difesa ben comprato sull'escalation militare in Medio Oriente. I nuovi fronti di guerra fanno tornare il titolo sotto i riflettori dopo le vendite delle ultime settimane sullo stallo del conflitto in Ucraina, osserva un trader.
Tra i petroliferi Eni (BIT:ENI) sale del 2,5%, Saipem (BIT:SPMI) dell'1,2%, e Tenaris (BIT:TENR) dell'1,3% con l'indice Stoxx europeo del comparto energia che guadagna fino al 2,4% puntando alla migliore sessione da oltre due mesi.
Spunti positivi anche nel lusso, con Cucinelli (BIT:BCU) a +0,8% e Moncler (BIT:MONC) a +0,7%. Deboli le banche e le utility.
In fondo al Ftse Mib Pirelli (BIT:PIRC) perde oltre il 4%, dopo che l'uscita di Brembo (BIT:BRBI) dal capitale ha eliminato l'appeal speculativo su una fusione tre le due società.
Per contro la notizia, rimuovendo il rischio di fusione con Pirelli percepito dal mercato, è positiva per Brembo che guadagna oltre il 3%. Secondo Equita, inoltre, la cessione della sua intera quota in Pirelli "elimina un investimento che non era mai stato chiaramente spiegato", mentre grazie all'incasso della vendita il gruppo dei freni può aumentare ulteriormente "la potenza di fuoco per investimenti ben oltre un miliardo".
(Andrea Mandalà, editing Claudia Cristoferi)