MILANO (Reuters) - Sempre fermi anche nel pomeriggio gli indici di Piazza Affari che non beneficiano dell'andamento sostenuto di Wall Street e del recupero del Nasdaq. Seduta nel complesso piuttosto scialba e avara di spunti se non quelli legati alle trimestrali.
Ci sono timori per l'andamento dell'economia cinese, a causa della recrudescenza del Covid che ha fatto scendere le borse asiatiche, e questo pesa sugli umori degli investitori.
Sullo sfondo restano le preoccupazioni legate al conflitto in corso in Ucraina.
Intorno alle 16,20 l'indice FTSE Mib si muove sostanzialmente invariato. Volumi molto contenuti intorno a 1,4 miliardi di euro.
Tra i titoli in evidenza:
Molto forte SAIPEM (BIT:SPMI) che balza di oltre il 13%, tornando sui livelli di inizio febbraio, dopo i risultati del primo trimestre chiusi con un incremento annuo dei ricavi del 20% a 1,94 miliardi. "I risultati sono un po' meglio delle attese con il mercato che comunque guarda al prossimo aumento di capitale", osserva un trader. Secondo una nota di Jefferies, "l'Ebitda adjusted è stato migliore delle stime grazie al miglioramento dei comparti offshore E&C e Drilling".
Il rialzo del greggio con il Brent stabilmente sopra 108 dollari al barile dà la stura al balzo di alcuni titoli di società complementari agli investimenti nel comparto, come TESMEC in salita dell'8,4% nel giorno dell'assemblea sul bilancio 2021. Bene anche la società di raffinazione Saras (BIT:SRS) (+4,5%) e D'Amico(+4,4%), attiva nello shipping petrolifero. Al palo, invece, ENI (BIT:ENI) che arretra dell'1,2%.
Ben raccolta Piaggio con un balzo che supera il 5% dopo che il broker Berenberg ha avviato la copertura con la raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo di 3,4 euro.
Denaro anche su Autogrill in salita del 2,3% dopo il forte calo di ieri (-4,8%) su prese di profitto post indiscrezioni stampa circa una possibile aggregazione con la rivale svizzera Dufry. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), "la valutazione degli asset e di conseguenza il concambio sono gli aspetti più rilevanti ai fini di una positiva conclusione del negoziato". Invariata, invece, ATLANTIA (BIT:ATL) che non si schioda da quota 22,8 euro, poco sotto i 23 euro offerti da Edizione e Blackstone per togliere il gruppo dal listino di Piazza Affari, con il mercato che, evidentemente, non si aspetta una contro-Opa.
Storna su realizzi tutto il comparto delle utility che risente dell'aumento dei tassi di interesse e, quindi, è soggetto a rotazione settoriale, con TERNA (BIT:TRN) che perde il 2,3%, dopo ripetuti massimi storici, SNAM (BIT:SRG) cede il 2,4% anche in questo caso non lontano di massimi. Giù anche A2A (BIT:A2) e IREN (BIT:IREE) con ribassi rispettivamente dell'1,6% e del 2,7%. Venduta anche Hera (BIT:HRA) che flette del 2,4%.
Bene i bancari, con le big Intesa Sanpaolo in progresso dello 0,7% e UniCredit (BIT:CRDI) di oltre l'1%. Prosegue in rialzo anche BANCO BPM (BIT:BAMI) in crescita del 2,5% sulle attese legate al risiko bancario. Bene anche MPS (BIT:BMPS) in salita dell'1,3%.
Denaro anche su Fincantieri (BIT:FCT)(+2,3%) dopo che ieri Cdp ha indicato Claudio Graziano alla presidenza e Pierroberto Folgiero come nuovo AD della società in vista dell'assemblea degli azionisti del 16 maggio chiamata a rinnovare il Cda. Nel daily, gli analisti di Intesa Sanpaolo sottolineano che "si tratta di una chiara discontinuità con il passato", aggiungendo di ritenere che "il rinnovo del board possa rappresentare un'opportunità per realizzare un po' di pulizia di bilancio e possibili azioni di ristrutturazione del capitale".
Infine corre Pirelli (BIT:PIRC) che segna un rialzo del 2,9%.
(Giancarlo Navach, editing Gianluca Semeraro)