MILANO (Reuters) - Piazza Affari è in calo, terza seduta consecutiva di ribassi, con gli investitori che si muovono con forte cautela a seguito degli esiti del voto europeo e del conseguente annuncio di elezioni anticipate in Francia.
Un trader sottolinea che ci sono timori legati alla situazione politica in Francia e Germania e questo sta spingendo i gestori a scaricare i portafogli.
Giù anche il mercato obbligazionario con lo spread Btp-Bund tornato a 146 punti base e, in particolare si allarga lo spread fra l'omologo francese e il Bund.
Prevale, inoltre, l'attesa per la riunione del Fomc, che si apre oggi per concludersi domani, quando saranno in calendario anche i dati sull'inflazione Usa di aprile.
Dopo i numeri forti sull'occupazione pubblicati venerdì scorso, i trader hanno ridotto le scommesse su un ribasso dei tassi Fed a settembre a meno del 50%, ridimensionando le aspettative anche riguardo al numero delle mosse di allentamento previste per quest'anno.
Intorno alle 12,20 l'Ftse mib arretra dell'1,2% poco sopra i minimi di seduta. Volumi molto contenuti, pari a 750 milioni di euro.
I titoli in evidenza oggi
Continua la fase di vendite sulle banche, già penalizzate ieri dal ribasso degli istituti di credito francesi. L'indice del settore cede il 2,1%. Anche oggi la peggiore a Milano è Banco Bpm (BIT:BAMI), in flessione del 3,5%, penalizzata dalla decisione di Morgan Stanley (NYSE:MS) di tagliare la raccomandazione a "Equal-weight" da "Overweight", portando però il prezzo obiettivo a 7,7 euro da 7,1 euro. Fra le big Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) perde l'1,2% e UniCredit (BIT:CRDI) il 2%. Forti vendite anche su Bper (BIT:EMII) e Mps (BIT:BMPS) in calo rispettivamente del 2,5% e del 3%. Un trader sottolinea che il comparto sta risentendo oggi del report di Morgan Stanley che sta spingendo ai realizzi dopo il rally legato agli alti tassi di interesse,
Vendite anche sul settore oil con Saipem (BIT:SPMI) a -1,8%, Eni (BIT:ENI) a -0,5% e Maire a -2%.
Spunti su doValue che avanza dell'1,12% dopo l'annuncio del recupero di 23 milioni di euro circa in relazione a un tax claim pregresso, "con un impatto positivo a conto economico nel secondo trimestre pari a 22,7 milioni, già incluso nelle nostre stime di utile netto reported 2024", sottolinea Equita.
Industrie De Nora balza dell'1,2% nel giorno dell'avvio dei lavori per la costruzione della gigafactory, destinata a essere il più grande polo produttivo di elettrolizzatori sul territorio nazionale, con una capacità che raggiungerà i 2 GW equivalenti entro il 2030.
(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei)