(Reuters) - Wall Street scivola zavorrata dai timori sulla crescita globale dopo che nel weekend un attacco contro alcuni impianti petroliferi in Arabia Saudita ha colpito il 5% dell'offerta globale di greggio. I prezzi hanno di conseguenza registrato un'impennata sollevando il settore energetico in difficoltà.
L'attacco ai danni del maggior esportatore di petrolio al mondo ha alzato i prezzi del greggio fino al 20%, con una crescita rallentata dopo che il presidente degli Usa Donald Trump ha autorizzato l'uso delle scorte petrolifere di emergenza per garantire forniture stabili.
Il comparto dell'energia dello S&P 500, uno dei peggiori performer dell'anno, balza del 3,18%, ai massimi dal 4 gennaio.
Almeno 14 dei titoli migliori sullo S&P 500 appartengono al settore energetico. A guidare i guadagni ci sono Marathon Oil e Devon Energy che avanzano oltre l'8%.
Nel frattempo, la prospettiva di maggiori costi del carburante ha penalizzato i titoli delle compagnie aeree e navali. American Airlines, Delta Air Lines e Carnival (LON:CCL) reagiscono cedendo tra il 2% e il 5%.
Dieci dei settori di riferimento sullo S&P scambiano in territorio negativo, con i titoli del 'tech' a comandare le perdite.
Alle 16,15 il Dow Jones Industrial Average è in calo dello 0,35%, mentre lo S&P 500 ed il Nasdaq Composite cedono lo 0,22%.
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Tra gli altri movimenti degni di nota, General Motors (NYSE:GM) perde il 2,4% dopo lo sciopero indetto ieri dallo United Auto Workers (UAW), il primo sciopero nazionale in Gm da 12 anni.