Investing.com – Aumentano gli acquisti sui principali mercati mondiale dopo il nuovo intervento della Federal Reserve, che è riuscito ad oscurare i negativi risultati dell'occupazione statunitense diffusi oggi.
In Europa il Ftse Mib accelera e guadagna l'1,5%, seguito con guadagni maggiori dal Dax (+2%), dal Cac 40 (+1,70%), dal Ftse 100 (+3%) e dall'Ibex 35 (+2%).
Parte positiva anche Wall Street, dove lo S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq guadagnano intorno al 2%.
Il mercato prezza ormai un rallentamento globale, con Ubs che vede una contrazione annua del Pil Usa nel secondo trimestre al 9,5%, mentre Nomura ipotizza quasi un dimezzamento (-4,7%).
L'intervento della Federal Reserve ha dato una sterzata ai mercati grazie alle nuove misure di stimolo appena annunciate dall'istituto centrale. Il nuovo piano di prestiti da 2.300 miliardi di dollari a sostegno dell'economia, veniva annunciato allo stesso momento dei dati sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, risultati maggiori del previsto anche se in leggero calo.
La banca centrale statunitense ha comunicato che i nuovi finanziamenti serviranno ad aiutare famiglie e imprese, Stati ed enti locali durante la pandemia di coronavirus. La Fed sta cercando di fornire "aiuto e stabilità" al sistema, ha detto il governatore Jerome Powell.
Nel corso della mattinata, inoltre, il FMI lanciava l'allarme per il 2020. “Non c'è dubbio che il 2020 sarà eccezionalmente difficile”, prevedeva Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi). “Se la pandemia svanisce nella seconda metà dell'anno, consentendo così una graduale revoca delle misure di contenimento e la riapertura dell'economia, la nostra ipotesi di base è di una parziale ripresa nel 2021", aggiungeva Georgieva.
Dal Fmi precisano però che persiste ancora un'enorme incertezza intorno alle prospettive, in quanto potrebbero peggiorare in base a molti fattori variabili, inclusa la durata della pandemia. "E soprattutto dipenderà dalle azioni politiche che intraprendiamo ora", Georgieva.
La curva a forma di campana
“In ogni paese interessato il contagio segue una curva classica a forma di campana, chiamata 'epidemica', che comincia sempre con una fase di crescita esponenziale”, spiega Didier Saint-Georges, managing director e membro del comitato di strategico investimento di Carmignac.
“Tuttavia, nonostante si tratti di una conoscenza statistica, e quindi oggettiva, tutti sembrano sorpresi dai dati pubblicati quotidianamente, e i mercati finanziari non fanno eccezione. Contro ogni logica, l’accelerazione dei dati stupisce, come sembra accadere ancora oggi negli Stati Uniti, e questo spiega il perché delle reazioni tardive, talvolta quasi dettate dal panico e in ogni caso non ottimali”, aggiunge l'esperto.
“C’è poi l’evoluzione del sentiment: in qualsiasi epoca è la fiducia a tradurre le anticipazioni economiche in valutazioni di mercato”, prosegue l'esperto. “Da almeno dieci anni, gli investitori hanno potuto a giusto titolo riporre grande fiducia in economie durevolmente stabili e tassi di interesse costantemente bassi, perché garantiti dalle banche centrali, simbolo di credibilità. Le valutazioni di tutti gli asset finanziari avevano raggiunto record storici solo pochi giorni prima che si manifestasse la minaccia del coronavirus. E, ancora meglio (o peggio), questa visibilità aveva permesso ai più audaci, sempre più numerosi peraltro, di approfittare di questa manna per posizionarsi su questi asset, indebitandosi”, aggiunge.
“Il termine che meglio riassume il quadro di inizio 2020 è fragilità: avrebbe potuto benissimo durare ancora per molto tempo in assenza di shock violenti. Ma può esservi uno shock più violento del confinamento di quasi metà della popolazione mondiale?”, si chiede Saint-Georges.