Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Mercati indecisi in questo ultimo venerdì di agosto, dopo il Simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole di ieri. I mercati azionari europei ‘spaziano’ tra il rosso del Dax e del Cac 40, al verde del Ftse Mib, del Ftse 100 e dell’Ibex 35.
Quello di “ieri potrebbe essere stato l'intervento più significativo di Powell da quando è entrato in carica, in quanto ciò che ha detto rappresenta un cambiamento radicale nel modo in cui la banca centrale statunitense affronta la lotta all'inflazione. Resta da vedere se questa 'scommessa' della Fed, contrariamente alla teoria monetaria classica, non finisca per provocare un forte rimbalzo inflazionistico che costringa la banca centrale a ritirare la sua posizione e a ritirare bruscamente lo stimolo”, spiegano da Link Securities.
“Non pensiamo che questo accadrà a breve termine, anche se a medio/lungo termine solleva più domande. Né riteniamo irragionevole che la BCE decida di seguire le orme della Fed, visto che la sua lotta contro la bassa inflazione nell'Eurozona è stata finora tutt'altro che riuscita", aggiungono questi analisti.
Germán García Mellado, responsabile del reddito fisso di A&G Private Banking, osserva che “ancora una volta Jackson Hole è stato utilizzato dalla Fed per comunicare importanti cambiamenti nella politica monetaria”.
“Questo ribadisce il movimento che abbiamo visto nelle ultime settimane della curva dei tassi governativi negli Stati Uniti, con un aumento della pendenza dovuto all'aumento più ripido nei termini più lunghi della curva”, sottolinea questo esperto.
Da parte sua, in Renta 4 sottolinea che “permangono incertezze sul ritmo e sull'intensità della ripresa, dubbi su quanto e per quanto tempo la Fed permetterà all'inflazione di superare il 2% (forse lo chiarirà nella riunione del 15-16 settembre), mentre non è chiaro se potrà raggiungere questo aumento dell'inflazione in futuro (il Covid 19 è un elemento chiaramente disinflazionistico nonostante le distorsioni dei prezzi relativi, con aumenti in alcuni settori e tagli in altri, e soprattutto in un contesto di alta disoccupazione che limita le pressioni salariali)”.
“Nella riunione di settembre si prevede inoltre che miglioreranno le loro indicazioni per il futuro, collegandole a specifiche variabili macro (presumibilmente inflazione e occupazione). La reazione del mercato alle parole di Powell è stata di indecisione, con un movimento iniziale di taglio del TRI di 10 anni e poi di aumento di +6bp ieri e di +3bp stamattina allo 0,79%", ribadiscono in Renta 4.
“I commenti di Powell di ieri hanno suonato molto bene ai mercati, ma non altrettanto bene ai titoli statunitensi che stanno subendo un forte calo da ieri. Si dice che ciò è dovuto al fatto che l'inflazione è ora in maggiore pericolo, ma pensiamo che questo sia un po' esagerato e né a breve né a medio termine vediamo la minima pressione inflazionistica, potrebbe essere un tempo lungo. Piuttosto, è una scusa per le vendite di obbligazioni che erano già apparse nel corso della settimana”, conclude José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.