Di Mauro Speranza
Investing.com – Nuova ondata di vendite sulle borse europee sulla scia della chiusura negativa dei mercati asiatici. Il Ftse Mib cede oltre il 2% e si accoda così al Cac 40, al Dax, al Ftse 100 e all'Ibex 35, tutte in rosso fisso.
Ad alimentare l'incertezza sul fronte geopolitico sono anche le voci sulle condizioni di salute del leader nordcoreano King Jong Un, che la scorsa settimana si sarebbe sottoposto a un intervento cardiovascolare.
Sui mercati pesa ancora lo shock del petrolio, ieri sceso a prezzi negativi per quanto riguarda il contratto con consegna maggio che scade oggi, segnando un record negativo. Il rollover, però, spiega solo in parte il calo, in quanto il contratto di giugno resta appena sopra i 20 dollari al barili.
A pesare è ancora il forte calo della domanda di petrolio a causa del lockdown deciso dai vari paesi per fronteggiare all'emergenza da coronavirus, aumentando le scorte delle società petrolifere, disposte a pagare chi acquisti il contratto purché si prendano i barili di petrolio comprati.
In Italia il governo avrebbe previsto per il 2020 un calo dell'8% del Prodotto Interno Lordo, secondo quanto scrive la Reuters. La situazione dovrebbe migliorare nel 2021, anche se il rimbalzo di 4/5 punti percentuali non riuscirebbe a far tornare l'Italia al livello precoronavirus.
Pertanto, si attende il prossimo Consiglio europeo previsto per il 23 aprile, con al centro delle trattative la proposta spagnola di un fondo con debito perpetuo da 1.500 miliardi di euro che potrebbe essere accolta positivamente dalla Germania perchè metterebbe fuori gioco l'ipotesi degli eurobond
A Milano, intanto, la continua debolezza dei prezzi del greggio spinge in basso i titoli petroliferi come Eni (MI:ENI), Saipem (MI:SPMI), Tenaris (MI:TENR), tutte in calo del 4%, mentre Saras (MI:SRS) cede oltre il 2%. Anche nel resto d'Europa si assiste al crollo delle azioni delle società legate al petrolio, in particolare delle francesi Technip (PA:FTI) (-5%) e Total (PA:TOTF) (-4%), oltre che alla spagnola Repsol (MC:REP) e a Shell (LON:0LN9), entrambe a -4%.
Con lo spread in salita a 240 punti, i btp a 10 anni si avvicinano a quota 2% mentre le vendite colpiscono anche i titoli bancari come Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Bper Banca (MI:EMII), Unicredit (MI:CRDI), Mediolanum (MI:BMED), Banca Generali (MI:GASI) e Mediobanca (MI:MDBI) con un calo del 2%.