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Canada indaga su Walmart e Hugo Boss su ipotesi di lavoro forzato

Pubblicato 25.08.2023, 17:30
© Reuters. Il logo dell'azienda di moda tedesca Hugo Boss in un negozio di Vienna, Austria, 23 novembre 2016.  REUTERS/Leonhard Foeger/Foto d'archivio
NKE
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OTTAWA (Reuters) - Ieri l'ente canadese per l'etica aziendale ha annunciato che avvierà indagini sulle controllate canadesi di Walmart e Hugo Boss in merito alle accuse di lavoro forzato degli uiguri nella catena di fornitori e nelle attività delle aziende.

Entrambe le aziende hanno negato le accuse.

Il Canadian Ombudsperson for Responsible Enterprise (Core) ha detto di aver pubblicato un rapporto di valutazione iniziale dopo le denunce presentate da una coalizione di 28 organizzazioni della società civile nel giugno 2022.

Il Core indagherà anche sulla controllata canadese dell'azienda di moda Diesel, di proprietà dell'italiana Otb, dopo che aveva già avviato indagini su Nike (NYSE:NKE) Canada, Dynasty Gold e Ralph Lauren.

"Poiché la mediazione tra le parti non è attualmente un'opzione, avvieremo delle indagini sulle accuse descritte in questi rapporti", ha detto in un comunicato Sheri Meyerhoffer, Ombudsperson del Core.

Walmart Canada ha affermato di non tollerare alcun tipo di lavoro forzato nella propria catena di fornitura.

"Nessuna delle entità presenti nella denuncia fa parte della nostra catena di fornitura attuale, già resa pubblica", ha specificato in un comunicato.

Hugo Boss ha risposto che "le accuse sono prive di qualsiasi fondamento". In un'e-mail, l'azienda ha detto di non ricevere più forniture da un'azienda cinese per la quale il Core aveva espresso timore.

© Reuters. Il logo dell'azienda di moda tedesca Hugo Boss in un negozio di Vienna, Austria, 23 novembre 2016.  REUTERS/Leonhard Foeger/Foto d'archivio

A marzo, un comitato delle Nazioni Unite si è detto preoccupato per il trattamento riservato dalla Cina alla propria minoranza musulmana, compreso il ricorso al lavoro forzato contro gli uiguri. La Cina nega le accuse.

Il Core è stato lanciato nel 2019 per monitorare e indagare sulle violazioni dei diritti umani, soprattutto da parte di aziende canadesi dell'abbigliamento, minerarie, petrolifere e del gas che operano all'estero.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)

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