Di Mauro Speranza
Investing.com – L’assemblea degli azionisti di Banca Carige (MI:CRGI) ha approvato l’aumento di capitale da 700 milioni di euro, con una larga maggioranza del capitale presente in aula, il 90%.
Nell'assemblea presenti 20.426 avanti diritti al voto, pari al 47,66% del capitale e il sì al piano di rilancio è passato con il 91,04% delle azioni ammesse al voto, pari al 43,3% del capitale presente in assemblea.
L’assise si era aperta con il fiato sospeso per la posizione dell’azionista di maggioranza, Malacalza Investimenti, il quale con il 27,6% del capitale poteva influenzare pesantemente il risultato.
Vittorio Malacalza, fin qui nascostosi dietro il silenzio circa la sua posizione sull’aumento di capitale fondamentale per il salvataggio della banca genovese, era arrivato in mattinata e subito si era iscritto a parlare ma in rappresentanza personale non come società. Alle 14, però, aveva deciso di lasciare l’assemblea rinunciando al suo intervento.
La scelta era del tutto individuale, in quanto le quote importanti a livello azionario, dei due figli Davide e Mattia, non erano state registrate, segno di una scelta astensionistica mirata al via libera all’aumento.
“Sono venuto come piccolo azionista”, aveva detto Vittorio, aggiungendo che di essersi “sempre mosso e parlare come piccolo azionista”.
Il voto contrario o un’astensione da parte dei Malacalza, infatti, avrebbe impedito l’operazione che aveva lo scopo di salvare una banca che in meno di 5 anni aveva bruciato completamente i 2,2 miliardi di euro della ricapitalizzazione in atto.
Fabio Innocenzi, intervenendo all'assemblea straordinaria degli azionisti, ha rimarcato come “da gennaio 2014 la banca ha perso il 98,3% dei circa 2,2 miliardi di ricapitalizzazioni fatte”.
L’aumento appena approvato rappresenta il quarto in pochi anni, dopo i precedenti di 850, 800 e 560 milioni di euro.
"Nessuna banca italiana ha offerto alcunché per Carige (MI:CRGI)", ricordava il commissario Fabio Innocenzi replicando alle rimostranze di alcuni soci sul piano Fitd-Ccb. Anche nelle negoziazioni avviate "il valore di questa banca è stato ritenuto da tutti gli azionisti negativo. Tutti entravano a patto che il Fondo interbancario mettesse capitale" e "il Fondo interbancario ha deciso tecnicamente un intervento di salvataggio".
Ottimismo per il futuro della banca arrivano dalle parole del commissario Pietro Modiano. "La banca che nasce o che rinasce è una banca senza rischi o con pochissimi rischi”, dichiarava nel corso dell’assembla. “L'epoca delle difficoltà con questa assemblea si può chiudere. E' questa la posta in gioco", aggiungeva.