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Cdp, sale utile netto nonostante svalutazione Atlante, immobili

Pubblicato 31.03.2017, 17:24
© Reuters.  Cdp, sale utile netto nonostante svalutazione Atlante, immobili
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di Paola Arosio e Luca Trogni

MILANO (Reuters) - Cdp chiude il 2016 con un utile netto della capogruppo di 1,7 miliardi (+ 86% rispetto a 900 milioni nel 2015) e un utile netto di gruppo pari 1,1 miliardi (rispetto alla perdita di 900 milioni del 2015).

Risultato raggiunto nonostante le svalutazioni dell' investimento nel fondo Atlante, del patrimonio immobiliare e l'aumento delle riserve a copertura crediti, hanno detto l'Ad Fabio Gallia e il presidente Claudio Costamagna durante un incontro con la stampa.

Nessun numero, ma la svalutazione di Atlante (su cui la cassa si è impegnata per circa 500 milioni), è stata "prudente dal punto di vista di chi fa il bilancio", per Gallia.

Svalutata dalla controllata Cdp Equity anche la quota in Saipem (MI:SPMI) a 50-60 centesimi (rispetto a una quotazione attuale in area 0,43), impairment che non ha impatto sui conti del gruppo perchè compensato dalla rivalutazione di altre partecipazioni.

"Non dobbiamo massimizzare l'utile, dobbiamo sostenere l'economia", ha detto Costamagna, sottolineando che comunque l'utile "torna al paese" sotto forma di dividendi per Mef (socio all'83%) e fondazioni (16%).

Nessun commento invece sui tanti temi caldi che interessano la Cassa, da possibili cambi nell'assetto societario al ventilato incremento della partecipazione in Poste (MI:PST) a un finanziamento di Alitalia.

Sull'aumento degli utili ha inciso nettamente il margine d'interesse, circa 2,4 miliardi, che registra una crescita del 162% nonostante un contesto di tassi di mercato sfavorevole. 

L'incremento deriva sia dalle azioni volte all'ottimizzazione delle fonti di raccolta, al miglioramento dell'Alm (Asset and Liability Management) a una più efficiente gestione della tesoreria, che dal parziale adeguamento delle modalità di remunerazione del conto corrente di Tesoreria all'attuale dinamica dei tassi.

Gallia ha spiegato che il 55% circa del miglioramento è dovuto alle prime due voci mentre l'adeguamento della remunerazione del conto corrente di Tesoreria - Cdp presta al Mef 150 miliardi l'anno - incide per il 45%.

Dopo il conferimento del 35% di Poste, il patrimonio netto della spa si attesta a 23,2 miliardi di euro, in crescita di 3,7 miliardi rispetto al 2015. Quello di gruppo a 35,7 miliardi.

A fine 2016 la raccolta complessiva era pari a 331,8 miliardi (+2,7%) di cui 250,8 di raccolta postale. La liquidità disponibile era pari a 161,8 miliardi in calo del 4,1% sull'anno precedente.

Le risorse mobilitate dal gruppo a favore dell'economia italiana aumentano a oltre 30 miliardi con l'attivazione di investimenti complessivi per 50 miliardi.

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