MOSCA (Reuters) - La Russia prevede che il prezzo medio di esportazione del gas risulterà più che raddoppiato quest'anno, raggiungendo i 730 dollari per 1.000 metri cubi, prima di scendere gradualmente entro la fine del 2025, a causa della diminuzione delle esportazioni dai propri gasdotti.
Lo riporta un documento del ministero dell'Economia visionato da Reuters.
I flussi di gas dalla Russia, il principale fornitore dell'Europa, sono diminuiti quest'anno dopo l'interruzione di un gasdotto a seguito dell'invio di truppe di Mosca in Ucraina a febbraio, l'esclusione dalle forniture di alcuni Paesi europei che si sono rifiutati di pagare il gas in rubli e l'insorgere di una controversia sulla riparazione di una turbina del gasdotto Nord Stream 1 tra la Russia e la Germania. Come conseguenza, i prezzi del gas https://www.reuters.com/business/energy/russias-gazprom-warns-european-gas-prices-could-climb-further-60-2022-08-16 sono aumentati.
Il ministero dell'Economia russo prevede che le esportazioni di gas dai gasdotti di Gazprom scenderanno a 170,4 miliardi di metri cubi quest'anno, rispetto alla previsione pubblicata a maggio di 185 miliardi di metri cubi e contro i 205,6 miliardi di metri cubi esportati nel 2021.
Il ministero prevede che i volumi di gas continueranno a diminuire oltre l'anno in corso, ma non ha fornito alcuna spiegazione in merito.
A causa delle forniture già limitate, le previsioni sul prezzo medio del gas di Gazprom sono risultate pari a 730 dollari per 1.000 metri cubi nel 2022, più del doppio rispetto ai 304,6 dollari per 1.000 metri cubi dello scorso anno, con un aumento del 40% rispetto alla precedente previsione di 523,3 dollari per 1.000 metri cubi.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)