OraFinanza - Torna a salire l’inflazione nella zona euro a novembre, di nuovo sopra il target del 2% fissato dalla Banca centrale europea. Secondo i dati diffusi oggi da Eurostat, il mese scorso i prezzi sono aumentati del 2,3% su base annuale dal +2% precedente, in linea con le previsioni, mentre mensilmente sono calati dello 0,3% rispetto al +0,3% di ottobre.
Stabile l’inflazione su base ‘core’, ovvero senza le componenti più variabili come energia e alimentari, ferma al 2,7% e inferiore alle previsioni degli analisti (+2,8%).
Dopo una mattinata passata in crescita dei confronti del dollaro, l’euro si indeboliva leggermente e la coppia EUR/USD quotava 1,0564, pur restando in leggero aumento (+0,10%).
Unknown block type "image", specify a component for it in the `components.types` optionPassando in rassegna i singoli stati, l’Italia resta sotto la media dell’eurozona con un’inflazione a +1,6%, inferiore anche a quella della Germania (+2,4%), della Spagna e della Francia.
Il dato maggiore si registra in Belgio, con un +5%, seguita da Croazia (+4%), Estonia (+3,8%), Paesi Bassi (+3,8%) e Slovacchia (+3,6%).
Dall’altro lato della classifica, il livello più basso è stato riscontrato in Irlanda (+0,5%), seguita da Lituania (+1%). Lussemburgo (+1%) e Slovenia (+1,6%).
Unknown block type "image", specify a component for it in the `components.types` optionLe aspettative di inflazione nella zona euro hanno registrato un lieve incremento per il prossimo anno, secondo l'ultima indagine mensile condotta dalla Banca Centrale Europea (BCE). Il sondaggio, che ha coinvolto circa 19.000 adulti in 11 paesi membri, ha rivelato che le previsioni mediane di inflazione per i prossimi 12 mesi sono salite al 2,5%, rispetto al 2,4% precedente.
Tra i dettagli chiave dell'indagine ci sono le aspettative di inflazione a tre anni rimaste stabili al 2,1%, la conferma dell’obiettivo di inflazione al 2% per la BCE e le previsioni dei consumatori che mostrano un trend discendente, in linea con il rallentamento generale della crescita dei prezzi.
Sulle prospettive economiche, nonostante la relativa stabilità delle aspettative inflazionistiche, l'indagine ha evidenziato un crescente pessimismo riguardo alla crescita economica. In particolare, le aspettative di crescita per i prossimi 12 mesi sono scese al -1,1% dal -0,9% di settembre, mentre le previsioni di crescita del reddito nominale sono diminuite all'1,1% dall'1,3%.
Questi dati suggeriscono che, mentre i consumatori sembrano allinearsi alla narrativa della BCE sul controllo dell'inflazione, cresce la preoccupazione per le prospettive di crescita economica nella zona euro.