Profondo rosso per le azioni Exor (MI:EXOR), penalizzate dalll'annuncio ieri che la francese Covea si è ritirata dall'acquisto di PartnerRE, operazione da 9 miliardi di dollari.
Intorno alle 11,20 il titolo Exor perde il 5,9% a 44,5 euro con oltre 390.000 pezzi passati di mano a fronte di una media a 30 giorni di 424.000. Sulla scia di Exor, in deciso calo anche Fiat Chrysler (MI:FCHA) (-2,7%) e Cnh Industrial (MI:CNHI) (-2%).
Secondo un trader, "la reazione del mercato era prevedibile perchè Exor perde la possibilità di vendere un asset a un valore certo, mentre sul deal fra Fca e Peugeot il mercato non crede a uno stop ma forse a una revisione dei termini dell'operazione".
La holding della famiglia Agnelli ha detto che manterrà il controllo di PartnerRE dopo la comunicazione da parte di Covea di non poter procedere con l'acquisizione nei termini concordati. E per non aver dato corso all'accordo Covea e' tenuta a pagare una penale il cui valore e' confidenziale, spiega un portavoce di Exor. Alcuni quotidiani riportano indiscrezioni su una richiesta di uno sconto di 2 miliardi di dollari da parte di Covea che ha portato poi alla rottura dell'accordo.
Nel daily il broker Fidentiis scrive che "la notizia è negativa per Exor ma in gran parte scontata perché lo sconto sul Nav dopo l'inizio dell'emergenza Covid-19 è salito a oltre il 40% da circa il 30% di inizio anno".
MedioBanca Securities ha ridotto il prezzo obiettivo sul titolo Exor a 62 euro per azione rispetto al precedente di 86 adducendo "una minore valutazione per PartnerRe da 9 miliardi di dollari, prezzo della cessione a Covea, a 7,7 miliardi in linea con la nostra valutazione prima dell'annuncio della vendita e solo di poco sopra il valore di libro riportato nei conti del primo semestre 2019 da Exor. Inoltre, incrementiamo lo sconto sull'obiettivo di Nav al 15% dal precedente 10% perché riflette il minore appeal M&A a seguito della cancellazione della valutazione del deal PartnerRe".
(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)