Investing.com - Prende velocità il settore automobilistico europeo mentre sembrano apparire all’orizzonte spiragli di una sospensione dei dazi sul settore da parte degli Stati Uniti.
A Piazza Affari mette la quarta Fiat (MI:FCHA) che guadagna oltre il 5%, posizionandosi in pole position nel Ftse Mib, oggi in crescita dell’1,47% a metà seduta. Gli acquisti sul titolo Fca sono spinti anche dal giudizio di Jefferies che ha alzato la valutazione sul titolo a buy rispetto al precedente hold.
Bene anche Ferrari (MI:RACE), in crescita del 2,72%, Pirelli (MI:PIRC) (+1,92%) e Piaggio (MI:PIA) (+0,37%). In Europa, Bmw sprinta a +5,37%, mentre Porche, Volkswagen (DE:VOWG) e Dailmer crescono del 4%, seguite dalle francesi Peugeot e Renault (PA:RENA), entrambe a +3%.
Il settore viene spinto dalle ipotesi rilanciate dalla stampa di un possibile intervento diplomatico da parte dell’Unione europea per intavolare un negoziato plurilaterale col fine di convincere il presidente statunitense Donald Trump a tornare indietro sulla decisione dell’imposizione dei dazi sulle auto.
Grande protagonista sembra essere stata la Germania, secondo quanto scrive il quotidiano tedesco Handelsblatt, dove le grandi case automobilistiche avrebbero pressato sull’ambasciatore Usa il quale avrebbe ottenuto delle aperture.
Il Sole 24 Ore, inoltre, scrive che il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker starebbe preparando una proposta di riduzione dei dazi sulle auto al 20%, rispetto all’attuale 25%. L’obiettivo di Juncker sarebbe quello di proporre un negoziato multilaterale ai paesi esportatori, invitando anche il Giappone e la Corea del Sud. Tale ipotesi potrebbe essere presentata a Trump e durante la sua missione estiva del mese prossimo a Washington.
Intanto, a Milano allo sprint di Fiat e Ferrari per la galassia Agnelli si aggiunge la Juventus (MI:JUVE) che continua il suo rally e guadagna oltre il 6% sulle voci di acquisto di Cristiano Ronaldo dei giorni scorsi. In soli tre giorni, dunque, il titolo sta guadagnando oltre il 20%. Bene anche Exor (MI:EXOR) che cresce intorno al 3% e CNH Industrial (MI:CNHI) che aggiunge l’1,35%.