OraFinanza - La richiesta di proseguimento del taglio tassi alla Federal Reserve, arrivata ieri dal presidente Donald Trump, ha contribuito a spingere l’S&P500 sui massimi della storia: l’indice delle società a maggiore capitalizzazione ha chiuso in rialzo dello 0,6%. Dow Jones +0,9% grazie alla spinta dei titoli dell’industria aeronautica- GE Aerospace hs guadagnato il 6,6%, dopo la pubblicazione dei risultati del trimestre: le prospettive per il 2025 mostrano che la domanda di motori per aereo è solida, sia nel settore della difesa che dell'aerospazio commerciale.
Il Presidente Donald Trump ha chiesto alla Federal Reserve di abbassare i tassi di interesse. "Chiederò che i tassi di interesse scendano immediatamente", ha detto Trump in un discorso virtuale davanti al World Economic Forum di Davos. "E allo stesso modo, dovrebbero scendere in tutto il mondo”.
Questo genere di uscite sulla politica monetaria non sono una novità. Durante il suo primo mandato, Trump ha frequentemente attaccato il presidente Jerome Powell e ha discusso pubblicamente di sostituirlo.Dopo che la Fed ha diminuito i tassi di un punto percentuale negli ultimi quattro mesi del 2024, per ora sembra che ulteriori tagli siano in attesa, a prescindere dalle preferenze di Trump.
Il mercato obbligazionario non ha preso sul serio le affermazioni, il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni è salito a 4,63%, da 4,60%.
I tassi di interesse dovrebbero scendere in tutto il mondo, secondo Trump, intanto, in Giappone, salgono.
La banca centrale(Boj) ha deciso di procedere con un aumento del costo del denaro, in linea con le stime degli analisti, dopo i segnali ottimistici che arrivano dall’avvio delle negoziazioni salariali e in prospettiva di una accelerazione dei consumi.
Al termine della riunione di due giorni il comitato guidato dal governatore Kazuo Ueda ha votato in maggioranza per un rialzo del costo del denaro di un quarto di punto, allo 0,50%, portando i tassi ai massimi dall'ottobre 2008, quando l’economia mondiale si preparava ad affrontare le ripercussioni del collasso finanziario innescato dalla crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti.
La Boj ha anche rivisto al rialzo le stime sull’inflazione per i prossimi tre anni: in base alle nuove stime, l’indice crescerà del 2,7% nell'anno fiscale in corso rispetto al 2,5%; del 2,4% nell'anno fiscale 2025, dall'1,9%; e del 2% nel 2026, in confronto all'1,9% precedentemente formulato. Nessuna modifica invece sulle stime per la crescita dell'economia nel 2025 e nel 2026, rispettivamente dell'1,1% e dell'1%.
Secondo le ultime proiezioni che arrivano dalle trattative sindacali sulle retribuzioni a livello nazionale, nel 2024 le aziende giapponesi hanno accordato un aumento medio dei salari del 5,1%: la crescita più marcata in oltre tre decenni.Lo yen si rafforza a 155,4 da 155,6 di ieri. Indice Nikkei della borsa di Tokyo +0,1.
Salgono le borsa della Cina, di Hong Kong e di Taiwan: Hang Seng +2%. Dietro al movimento c’è ancora una volta Trump: ”Abbiamo un grande potere sulla Cina e sono i dazi. Non li vogliono. Preferirei non doverli usare ma sono un potere forte". Lo ha detto il presidente in un'intervista a Fox.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,3%. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso con un guadagno dello 0,7%.
Il Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) potrebbe annunciare un'operazione per l'acquisizione totale o parziale di Mediobanca (BIT:MDBI), con una mossa che potrebbe preludere a un vero e proprio terremoto negli equilibri della finanza italiana.
L'indiscrezione, riferita dall'agenzia Bloomberg, non è stata commentata né dal Monte né da Mediobanca ma già in mattinata prima dell'apertura di Borsa se ne potrebbe sapere qualcosa di più se, come pare, tutti i tasselli andranno al loro posto. I principali azionisti di Siena, che capitalizza 8,8 miliardi di euro, sono il Tesoro (11,7%), Delfin (9,9%) e Caltagirone (5%). Prendere il controllo di Mediobanca, che a Piazza Affari vale 12,7 miliardi, porterebbe a una integrazione tra una banca commerciale tradizionale e una banca d'investimento con attività nell'asset management e nel credito al consumo ma soprattutto avrebbe inevitabili ricadute sul controllo delle Generali (BIT:GASI). Mediobanca, infatti, è il principale azionista del Leone di Trieste, con il 13% del capitale, di cui sono soci - da alcuni anni su posizioni opposte a Piazzetta Cuccia - anche Delfin (9,9%) e Caltagirone (6,9%). La holding della famiglia Del Vecchio e il gruppo dell'imprenditore romano sono anche i due principali azionisti di Mediobanca, di cui detengono, rispettivamente, il 19,8% e il 7,8% del capitale. E appare improbabile che possano non sostenere l'operazione del Monte, nel cui consiglio di amministrazione hanno fatto recentemente ingresso con propri rappresentanti.
Un'operazione su Mediobanca potrebbe rivoluzionare gli assetti finanziari, spostando gli equilibri del controllo delle Generali proprio mentre il Leone è impegnato dell'integrazione con Natixis - avversata da Delfin e Caltagirone ma oggetto di attenzione anche da parte della politica - e alla vigilia dell'assemblea che in primavera dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione della compagnia triestina, in quella che si prospetta come una riedizione dello scontro tra Mediobanca e i due suoi principali azionisti.