Il Tesoro fa il pieno di emissioni a tassi in discesa mentre salgono i prezzi. Il mercato premia la svolta europea e vede ancora margini, grazie agli acquisti della Bce, ma anche al T-bond e al dollaro
Tra mercoledì e giovedì il Tesoro italiano ha messo nuovo fieno in cascina pagando tassi sempre più bassi sulle emissioni di nuovo debito su tutte le scadenze, con un impatto positivo su tutta la curva dei rendimenti, che ha portato per la prima volta quello del titolo a 30 anni sotto il livello del 2%. E nonostante rendimenti praticamente dimezzati da maggio, quando Merkel e Macron hanno lanciato il Recovery Fund poi fatto proprio dalla Commissione UE, l’appetito degli investitori per i titoli di Stato italiani non viene a mancare, visto che la domanda ha continuato a superare del 50% l’offerta.
RENDIMENTI DIMEZZATI RISPETTO A MAGGIO
Ricapitolando, il rendimento in asta del BTP a 7 anni da metà maggio si è più che dimezzato dall’1,53% allo 0,75% di giovedì 13 agosto, ma sul secondario subito prima la storica svolta franco-tedesca sul nuovo corso europeo era salito anche oltre il 2%. Quello del decennale, il benchmark del debito italiano che però nella settimana di Ferragosto non è andato in asta, sempre sul secondario è sceso da oltre il 2% di metà maggio a poco sopra l’1% di questi giorni, mentre a marzo in pieno panico da Covid aveva sfiorato il 2,5%. Evidentemente il mercato sta riconoscendo all’Italia un ‘premio Europa’, che forse nei prossimi mesi potrebbe aumentare ancora, nonostante i timori di tensioni in arrivo a settembre...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge