Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei listini statunitensi è vista al rialzo questo venerdì, chiudendo in modo positivo una settimana volatile, sulla scia dell’aumento delle speranze di una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina.
Alle 7 ET (12:00 GMT), i future Dow salgono di 390 punti, o dell’1,2%, i future S&P 500 vanno su di 55 punti, o dell’1,3%, ed i future Nasdaq 100 sono in salita di 220 punti, o dell’1,6%.
Questi guadagni seguono una notizia di Reuters secondo cui il Presidente russo Vladimir Putin avrebbe affermato che ci sono stati degli “sviluppi positivi” nelle trattative con l’Ucraina, alimentando le speranze di un cessate il fuoco in una guerra che sta per entrare nella terza settimana.
I principali indici a Wall Street hanno chiuso tutti al ribasso ieri, dopo che le trattative tra i ministri degli Esteri dei due paesi non sono riuscite a portare progressi, con il blue chip Dow Jones Industrial Average che ora segna -1,3% sulla settimana e potrebbe registrare la sua quinta settimana negativa di fila per la prima volta dal maggio 2019.
I prezzi al consumo USA sono aumentati del 7,9% a febbraio sullo scorso anno, l’incremento annuo maggiore in 40 anni, in base ai dati di ieri, e questo già prima che venisse messo in conto il brusco rialzo dei prezzi delle materie prime causato dalla guerra russo-ucraina.
La Federal Reserve dovrebbe alzare i tassi di interesse di 25 punti base quando si incontrerà la prossima settimana, e sarà probabilmente il primo di una serie di aumenti finalizzati a ridurre l’inflazione.
Goldman Sachs ha tagliato la sua stima sulla crescita del PIL per l’intero anno fiscale quest’anno dal 2,0% all’1,75% ed ha messo in guardia dalla probabilità di una recessione statunitense il prossimo anno che potrebbe essere di ben il 35%.
Questo venerdì è atteso solo il dato sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan.
I prezzi del petrolio salgono, con le trattative circa la cancellazione delle sanzioni sull’Iran messe in pausa, rinviando ulteriormente la possibilità che le esportazioni petrolifere dal paese arrivino sul mercato globale.
Detto questo, il mercato sembra ancora destinato a registrare il calo settimanale maggiore dal novembre 2021, nell’incertezza per i livelli di produzione globale.
Alle 7 ET, i future del greggio USA salgono dell’1,4% a 107,50 dollari al barile, avviandosi ad un crollo settimanale di circa l’8% dopo il massimo di 130,50 dollari, mentre il contratto del Brent segna +1,6% a 111,09, con un possibile tonfo settimanale di circa il 7% dopo aver raggiunto il massimo di 14 anni di 139,13 dollari.
Intanto, i future dell’oro sono in calo dello 0,9% a 1.982,65 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,1011, su dello 0,3%.