Future Ue contrastati, inflazione Usa prevista in rallentamento

Pubblicato 13.09.2022, 08:26
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Di Peter Nurse

Investing.com - Mercati azionari contrastati in Europa prima dell'apertura martedì dopo gli ampi acquisti della vigilia, con gli investitori cauti in vista della pubblicazione dei dati sull'inflazione statunitense. Al momento, DAX e CAC 40 sono indicati in rialzo dello 0,4%, mentre il FTSE MIB è previsto in rosso dello 0,3%.

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I protagonisti di oggi saranno i dati macro: il numero dei richiedenti di sussidi di disoccupazione nel Regno Unito è aumentato di 6.300 unità ad agosto, mentre tasso di disoccupazione è sceso al 3,6% dal 3,8%, suggerendo che il mercato del lavoro del Paese è rimasto solido nonostante i venti contrari associati all'aumento dei prezzi.

In Germania, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% su base mensile ad agosto, in rallentamento rispetto al +0,9% del mese precedente, ma il dato annuale è salito al 7,9% dal precedente 7,5%. I dati sull'inflazione tedesca fanno presagire ad un brutto sondaggio ZEW sul fiducia economica nel corso della sessione.

Tuttavia, i numeri verranno oscurati dalla pubblicazione dell'IPC degli Stati Uniti, prevista per le 14:30 GMT e in rallentamento al +8,1% grazie al calo dei prezzi energetici.

I numeri faranno da cornice alla riunione politica della Fed della prossima settimana e probabilmente definiranno il tono per le settimane a venire. Attualmente i mercati considerano circa il 90% di possibilità che la Federal Reserve aumenti il tasso d'interesse di riferimento di 75 punti base nella riunione politica della prossima settimana.

Tra le notizie societarie, UBS Group AG (SIX:UBSGE) (SIX:UBSG) sarà sotto i riflettori martedì dopo che il gruppo bancario svizzero ha annunciato l'intenzione di aumentare il dividendo anticipando che il riacquisto di azioni proprie supererà i 5 miliardi di dollari nel 2022.

Nelle commodity, i prezzi del greggio Brent e WTI sono scesi martedì in vista della pubblicazione non solo dei dati sull'inflazione statunitense, che probabilmente avranno un impatto sul dollaro, ma anche del rapporto mensile sulle prospettive dell'OPEC.

L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati (OPEC+) hanno concordato la scorsa settimana di ridurre la produzione di greggio di 100 mila barili di oro nero al giorno, e gli operatori guarderanno al report, previsto più tardi nel corso della sessione, per ulteriori indicazioni sulla domanda globale.

La scorsa settimana il greggio ha toccato il livello più basso da gennaio a causa delle preoccupazioni sulla crescita globale, anche in Cina, il principale importatore, dove le nuove restrizioni COVID-19 stanno influenzando l'attività economica.

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