Di Alessandro Albano e Peter Nurse
Investing.com - I Paesi del G7 hanno trovato l'accordo sulla proposta di tassazione globale, con Janet Yellen che ha aperto su tassi di interesse più alti. In riposta, Wall Street vede un avvio contrastato con le "meme-stocks" ancora in focus, mentre i mercati europei non risentono dei futures e scambiano positivi. A Piazza Affari, Saras (MI:SRS) strappa e resta la protagonista di seduta. In leggero ritracciamento i prezzi del greggio. Questi sono i marker mover di lunedì:
1. Accordo su nuova tassa globale
Nel meeting di Londra di questo weekend, le sette nazioni economicamente più avanzate hanno trovato l'accordo sull'aliquota minima globale del 15%. La nuova "corporate tax" s'inserisce all'interno di una proposta più ampia che ha come obiettivo la tassazione di multinazionali come Amazon (NASDAQ:AMZN) e Google (NASDAQ:GOOGL).
Le discussioni circa una tassa globale sono durate circa otto anni e segnano un importante passo avanti nella riscrittura di un sistema globale che, secondo molti, ha consentito alle grandi aziende di risparmiare miliardi di dollari in tasse grazie a giurisdizioni a bassa tassazione.
L'attenzione si sposta ora sulla riunione del Gruppo del G20 che si terrà in Italia a luglio, nonché sui lunghi colloqui tra circa 140 paesi presso l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
2. Yellen apre a rialzo tassi
l nuovo piano di spesa da $4 trilioni proposto dall'amministrazione Biden andrebbe a beneficio dell'economia statunitense anche se potrebbe tradursi in un contesto d'inflazione e tassi d'interesse più alti. Lo ha affermato la segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen in un'intervista a Bloomberg.
"Se finissimo con l’avere un contesto di tassi di interesse lievemente più alti, si tratterebbe di un vantaggio da un punto di vista della società e anche per la Fed”, ha dichiarato la Yellen, aggiungendo che "qualsiasi sbalzo dei prezzi che deriverà dal pacchetto di salvataggio svanirà l'anno prossimo".
3. Futures WS senza direzione
Sono contrastate le indicazioni per l'avvio odierno a New York: Dow Jones +32 punti, S&P 500 -2 punti, Nasdaq -22 punti. Potrebbe essere una seduta di consolidamento quella che attende i listini americani, in vista dei dati sui prezzi al consumo in arrivo giovedì.
L'IPC di questa settimana segue le buste paga non agricole per il mese di maggio rese note venerdì, che hanno mostrato un aumento dei posti di lavoro sotto le attese (559 mila), allentando la pressione su un possibile cambio della politica monetaria da parte della Fed.
Il focus sarà sui titoli tecnologici dopo i commenti della Yellen e la nuova tassa globale, titoli particolarmente sensibili ad inflazione e costo del denaro. Attenzione ancora ai "titoli meme" come GameStop (NYSE:GME) e AMC Entertainment (NYSE:AMC), dopo le forti oscillazioni della scorsa settimana. Il pre-mercato fa intendere ad una seduta molto positiva per entrambi i titoli.
4. Eurolistini positivi, strappa Saras
Le borse europee proseguono in rialzo in vista della riunione BCE di questo giovedì. Il DAX avanza al +0,13%, il CAC segna il +0,33% , mentre il FTSE 100 raccoglie lo 0,29%.
Piazza Affari prosegue tonica (+0,9%) ritoccando i massimi dal 2008, migliore piazza finanziaria europea. A trainare il rialzo in particolare il comparto bancario, mentre continuano le speculazioni sul risiko del settore in Italia ((MI:Unicredit) +3,5%, (MI:Mps) +1,36%).
Saras SpA (MI:SRS) allunga al +12,7%, ai massimi da giugno 2020, sulle voci di una possibile Opa che portebbe fuori il gruppo dei Moratti da Borsa. Il balzo, inoltre, è stato innescato dall'upgrade di BofA Global Research che ha portato la raccomandazione a 'Buy' da 'Neutral' e con un prezzo obiettivo a 1 euro da 0,70 euro precedente.
5. Brent conferma $71
Il contratto del Mare del Nord conferma il livello di $71 al barile nonostante un piccolo ritracciamento nella seduta odierna. Stesso discorso per il greggio WTI, sopra i $69. Il calo può essere dovuto all'aumento delle esportazioni dall'Iran, ma la ripresa della domanda e i tagli dell'Opec+ dovrebbero continuare a garantire il sostegno dei prezzi.
"Le preoccupazioni principali derivano dal ritorno sul mercato dei barili di greggio iraniano, anche se non credo che ci sarà un accordo prima delle elezioni presidenziali", ha affermato a Reuters Avtar Sandu, senior commodities manager presso Phillips Futures a Singapore. Le elezioni saranno il 18 giugno.