Settimana cruciale per capire come sarà quello che rimane del 2019. L’atteso taglio della Fed sotto i riflettori, ma anche indicatori importanti sullo stato di salute delle economie in Europa e Cina, con possibili novità in arrivo anche sul fronte della guerra dei dazi
FED VERSO IL QUARTINO CON L’ECONOMIA USA IN SALUTE
Se si dovesse ragionare con il vecchio metro, un taglio dei tassi della Fed mercoledì 31 luglio sarebbe da escludere. È appena uscito un Pil Usa del secondo trimestre decisamente buono sostenuto dai consumi: un +2,1% contro previsioni che andavano dal consensus di Bloomberg all’1,7%, fino alla stima normalmente accurata del GDPNow della Fed di Atlanta di appena l’ 1,3%. E intanto l’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia di luglio è balzato a 21,8, la lettura migliore da un anno e l’incremento mensile più ampio da giugno 2009. Ma nessuno usa più il vecchio metro, e il nuovo si chiama taglio preventivo, o polizza assicurativa. La Fed non abbassa il costo del denaro perché dall’economia arrivano segnali di recessione, ma per assicurarsi che eventuali sorprese negative, come un’accelerazione della guerra dei dazi, siano depotenziate preventivamente. E per questo farà almeno un quartino, vale a dire dall’attuale 2,5% dei Fed Fund al 2,25%. Sarà il primo taglio da dicembre 2008, quando Bernanke portò i tassi a zero in piena tempesta. L’attesa per il quartino non è unanime, c’è un 10% che si aspetta il mezzo punto e un 5% che prevede nulla di fatto. Se esce la prima Wall Street schizza al rialzo, con la seconda prende una sbandata...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge