Martedì Goldman Sachs ha modificato il suo obiettivo di prezzo sulle azioni di Oracle Corporation (NYSE:ORCL), portandolo a 130 dollari dai precedenti 115 dollari, pur mantenendo un rating neutrale sul titolo. L'aggiustamento ha fatto seguito alla relazione sugli utili del terzo trimestre fiscale di Oracle, che ha registrato un aumento del 14% del prezzo del titolo dopo le ore di lavoro, attribuito a solide metriche di performance.
Oracle ha registrato ricavi in linea con il consenso del mercato, una crescita significativa del 49% nel segmento Infrastructure as a Service (IaaS) e un utile per azione (EPS) di 1,41 dollari, superando le stime del consenso del 2%. In particolare, gli obblighi di prestazione comunicati (RPO) e gli RPO correnti (cRPO) dell'azienda sono cresciuti rispettivamente del 29% e del 15%. L'aumento trimestrale di oltre 15 miliardi di dollari dell'RPO è stato evidenziato come una variazione sostanziale delle prenotazioni guidata dai grandi contratti Oracle Cloud Infrastructure (OCI).
L'azienda ha riconosciuto l'orientamento positivo dei fondamentali di Oracle, ma ha sottolineato la necessità per Oracle di eseguire il backlog in espansione e mantenere una crescita di circa il 50% nell'IaaS fino all'anno fiscale 2026 senza aumentare in modo significativo le spese in conto capitale (CapEx).
Mentre si prevede che i CapEx di Microsoft aumenteranno di oltre il 50% nell'anno fiscale 2026, la riduzione dei CapEx prevista da Oracle del 15% nell'anno fiscale 2026, pur puntando a una crescita di oltre il 35% nell'anno fiscale 2026, fa sorgere il dubbio che Oracle possa sostenere la sua crescita IaaS senza un corrispondente aumento dei CapEx.
Goldman Sachs ha presentato due scenari per il futuro di Oracle. In uno scenario ottimistico "blue-sky", se Oracle riuscirà a migliorare il rapporto tra spese generali e ricavi IaaS, l'azienda vede un potenziale di 14,5 miliardi di dollari di free cash flow (FCF) nell'anno fiscale 26, grazie a una crescita IaaS composta del 50% e a una crescita dei ricavi di circa il 12%.
Questo scenario, valutato a 34 volte il valore d'impresa per FCF (EV/FCF), potrebbe suggerire un prezzo dell'azione di circa 145 dollari. D'altro canto, uno "scenario grigio" prevede una decelerazione della crescita dell'IaaS a fronte di una minore efficienza delle spese generali, che potrebbe portare a un FCF di 12,3 miliardi di dollari per l'esercizio 26 e, con un rapporto EV/FCF di 28 volte, a una valutazione di circa 95 dollari per azione.
L'azienda ha concluso che si potrebbe prendere in considerazione una posizione più positiva se lo scenario ottimistico si rivelasse conservativo, ma per il momento ribadisce un rating Neutrale con un obiettivo di prezzo aggiornato a 130 dollari.
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