Secondo una nota di Citi di giovedì, i gestori patrimoniali si stanno sempre più posizionando lunghi sull'oro e sul dollaro USA.
Il rapporto, che analizza il posizionamento dei gestori patrimoniali su 18,6 trilioni di dollari di asset in gestione (AUM), evidenzia che le posizioni lunghe su oro e dollaro "sono le operazioni più condivise".
In un contesto più ampio, mentre Citi nota una preferenza generale per le azioni, il sentiment verso le azioni europee è notevolmente peggiorato, passando da positivo a negativo. Nel reddito fisso, i gestori hanno ampiamente ridotto le loro scommesse sulla duration e la maggior parte delle posizioni sul credito, con l'eccezione del credito investment-grade europeo.
Le materie prime hanno visto una divergenza nel sentiment, con una chiara preferenza per i metalli preziosi rispetto all'energia e alle materie prime di base. L'oro, in particolare, si distingue come la materia prima più favorita.
"Si tratta soprattutto dell'oro, che è l'operazione di consenso più chiara", sottolinea Citi.
Sul fronte valutario, il dollaro USA sta emergendo come un'altra forte operazione di consenso. I gestori patrimoniali hanno ridotto il loro entusiasmo per lo yen giapponese, diventando meno negativi sull'euro e sulla sterlina britannica. Tuttavia, la convinzione di un dollaro più forte rimane robusta.
"I metalli preziosi e l'USD hanno ora la più alta convinzione direzionale", afferma la nota.
Questo posizionamento si allinea con una strategia più ampia di riduzione del rischio e preparazione a un potenziale cambiamento nella politica monetaria, in particolare nel contesto di un possibile ciclo di taglio dei tassi della Federal Reserve.
Durante il suo discorso a Jackson Hole la scorsa settimana, il presidente della Fed Jerome Powell ha preparato il terreno per potenziali tagli dei tassi di interesse in futuro, sebbene non abbia specificato quando o di quanto i tassi potrebbero essere ridotti.
Il percorso generale in avanti è evidente, con i tempi e l'entità di eventuali riduzioni dei tassi probabilmente influenzati dai prossimi dati, dal cambiamento delle prospettive economiche e dalla valutazione dei rischi associati.
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