I regolatori federali, tra cui il Federal Reserve Board, l'Office of the Comptroller of the Currency del Dipartimento del Tesoro e la Federal Deposit Insurance Corporation, hanno finalizzato mercoledì un quadro di riferimento per guidare le grandi banche nella gestione dei rischi finanziari legati al clima. I principi sono pensati specificamente per le banche con attività superiori a 100 miliardi di dollari.
Il quadro di riferimento identifica i rischi fisici e transitori legati al cambiamento climatico. Fornisce indicazioni in sei aree e delinea le modalità di gestione di questi rischi finanziari tra le diverse tipologie di rischio, ponendo l'accento sui rischi materiali. L'iniziativa ha ottenuto il sostegno di diverse istituzioni che partecipano al Climate Risk Consortium e a un Climate Scenario Analysis Exercise.
Nonostante questo sostegno, persistono le preoccupazioni sulle aspettative di vigilanza e sui potenziali impatti sulla stabilità finanziaria. Il presidente della Fed Jerome Powell ha chiarito che l'obiettivo dei regolatori bancari non è quello di diventare regolatori del cambiamento climatico attraverso questo quadro. Ha inoltre sottolineato le responsabilità limitate della banca centrale nella supervisione di questi rischi, affermando che le decisioni politiche dovrebbero essere prese dai settori governativi eletti.
Il presidente della FDIC Martin Gruenberg ha affrontato l'impatto immediato dei cambiamenti climatici sugli aspetti finanziari, come i costi assicurativi. Il vicepresidente della Fed per la vigilanza Michael Barr ha appoggiato la posizione di Powell.
Tuttavia, l'opposizione viene dai critici che sostengono che la guida trascura altre minacce pressanti come l'informatica quantistica, l'intelligenza artificiale e il debito nazionale degli Stati Uniti. Sono state sollevate anche preoccupazioni sull'ampiezza dei principi e sul loro potenziale impatto sul processo di vigilanza.
L'Independent Community Bankers of America (ICBA), che rappresenta le banche di piccole e medie dimensioni, ha espresso la propria opposizione a causa delle potenziali ripercussioni sulle banche più piccole e sui settori legali ma non favoriti. Il presidente dell'ICBA, Rebeca Romero Rainey, ha accusato le autorità di regolamentazione di aver oltrepassato la loro autorità, mettendo a repentaglio la sicurezza e la solidità delle pratiche bancarie.
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