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Idee di investimento – Azioni – 02 luglio 2018

Pubblicato 02.07.2018, 11:41
Idee di investimento – Azioni – 02 luglio 2018
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Le tensioni commerciali USA- Cina alimentano l’incertezza dei mercati: le small cap USA, le azioni europee e gli investimenti ESG nell’energia sembrano mantenere un certo appeal.

“Le attuali tensioni economiche tra Cina e Stati Uniti potrebbero influenzare l’economia reale attraverso due canali. In primo luogo l’impatto sulla fiducia, che potrebbe portare le aziende a ritardare gli investimenti e le spese. In secondo luogo, l’impatto diretto dei dazi commerciali tendono ad aumentare i costi e a deprimere la domanda. L’ampiezza e la profondità delle catene di approvvigionamento globali amplificheranno questo impatto” argomenta, nell’articolo Guerra commerciale, la chiave è la rivalità tecnologica USA-Cina, Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist. D’altra parte le tensioni tra Cina e Stati Uniti sono profonde, a cominciare dal deficit commerciale americano. Questo sembrerebbe sconsigliare a tutti i contendenti una guerra commerciale in piena regola per il semplice fatto non sarebbe nell’interesse delle parti. “Un accordo limitato per ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti con la Cina sembra fattibile. Tuttavia, la rivalità nel settore tecnologico costituisce una questione di importanza fondamentale che potrebbe portare entrambi i paesi a sopportare tensioni maggiori” ammette Richard Turnill. Ecco perché, lo strategist si dice persuaso che la Cina difficilmente scenderà a compromessi sui suoi principali obiettivi strategici nello sviluppo del suo settore manifatturiero ad alta tecnologia.

AZIONI USA, RUSSELL 2000 MEGLIO DEL DOW JONES

Resta il fatto che nelle ultime settimane, sulla scia delle tensioni sui dazi commerciali, le azioni large cap USA hanno registrato perdite pari a tre volte quelle accusate dalle small cap. L’indice DJIA, che riflette l’andamento delle 30 blue chips per eccellenza di Wall Street, tra martedì 12 e giovedì 21 giugno l’indice DJIA è sceso del 3,3 per cento. Le perdite nel Dow Jones sono state in gran parte alimentate dalle crescenti tensioni sui dazi commerciali tra Stati Uniti e Cina. Come spiegato nell’articolo Dazi commerciali, impatti differenti per i titoli azionari USA secondo FactSet, le 30 aziende del DJIA ricavano in media soltanto il 52,8% dei profitti dagli Stati Uniti, il che significa che sono più a rischio di un’escalation delle tensioni sui dazi commerciali. Al contrario, le circa duemila aziende dell’indice Russell 2000, risultano esposte al mercato domestico per circa il 78,6%, garantendo quindi un cuscinetto maggiore contro qualsiasi escalation sui dazi commerciali.

LA PROPOSTA DI GSAM PER LE SMALL CAP USA

Restando nell’ambito delle imprese americane di più piccole dimensioni da segnalare l’arrivo, anche in Europa, del Goldman Sachs US Smaller Cap Equity Portfolio: il fondo si focalizza sulle società statunitensi a più piccola capitalizzazione di mercato, che tendono a generare la maggior parte dei ricavi nel mercato USA. L’obiettivo di GSAM con il lancio di questo comparto consiste infatti nell’offrire agli investitori europei la possibilità di accedere a un segmento del mercato USA interessante e a volte poco tenuto in considerazione nei portafogli: le società statunitensi a minore capitalizzazione. “Le smaller cap statunitensi offrono un terreno fertile per la gestione attiva in un universo relativamente poco esplorato dagli analisti. Attraverso il nostro rigoroso processo di ricerca al livello di singola società, cerchiamo di generare una sovraperformance coerente e rettificata per il rischio in diversi contesti di mercato”, afferma, nell’articolo GSAM punta sulle “smaller cap” per intercettare la crescita USA, Sally Pope Davis, uno dei tre co-lead portfolio manager del team statunitense Small Cap, insieme a Rob Crystal e Sean Butkus.

MEGLIO LE AZIONI DELLA ZONA EURO

I gestori di Pictet Asset Management, già prudenti sulle azioni bancarie europee a seguito delle inquietudini politiche in Italia, si dichiarano tuttavia ancora meno entusiasti sulle prospettive per le azioni statunitensi. Ritengono infatti che molte delle buone notizie che circolano siano già incorporate nelle attuali quotazioni di Wall Street. “La comunità degli analisti internazionali stima una crescita di circa il 20% per il 2018 nel complesso, un dato che secondo i nostri modelli fondamentali pare essere troppo ottimistico. Quindi, sebbene le nostre valutazioni azionarie statunitensi siano scese bruscamente, dopo la caduta dei prezzi azionari dai massimi di gennaio, siamo convinti che tali valutazioni non siano abbastanza convincenti da compensare i rischi di aumento dei tassi d’interesse” tengono a specificare, nell’articolo Wall Street, una crescita degli utili del 21% per quest’anno pare eccessiva, i professionisti di Pictet AM. I quali, tuttavia, confermano il sovrappeso sulle azioni dell’Eurozona. Le ragioni? Esattamente le opposte a quelle che li rendono prudenti su Wall Street. L’azionario dell’eurozona dovrebbe beneficiare del fatto che la regione è in ritardo rispetto al ciclo economico statunitense mentre le quotazioni azionarie incorporano molte notizie negative. “Le previsioni sugli utili azionari europei sono pari al 7% per quest’anno e al 9% per l’anno prossimo, mentre la debolezza relativa dell’euro dovrebbe offrire un ulteriore supporto” spiegano i gestori di Pictet AM.

EFFICIENZA ENERGETICA & INVESTIMENTI ESG

Infine, è interessante leggere ciò che dice nell’articolo Efficienza energetica, un fattore cruciale per gli investimenti ESG futuri Andrew Harmstone, Lead Portfolio Manager per la strategia Global Balanced Risk Control di Morgan Stanley (NYSE:MS) Investment Management (MSIM). Nell’ambito del processo di costruzione del portafoglio, l’esperto rivela di tenere conto dei rating ESG di ogni singola azienda utilizzando i dati di Sustainalytics, una società indipendente di ricerca, rating e analisi ESG e di corporate governance.
Inoltre, Andrew Harmstone aggiunge una quarta categoria: il cambiamento climatico. “All’interno del processo ESG, l’efficienza energetica è una tematica che rientra nella categoria ambientale. Il nostro obiettivo è assicurarci che il rating medio delle società in ciascuno dei nostri panieri geografici e settoriali ricada nel quartile superiore di tutte e quattro le categorie” commenta l’esperto. L’obiettivo, alla luce del fatto che i fattori ESG si stanno rivelando capaci di profonde trasformazione dell’economia mondiale, è sfruttare al meglio i vantaggi dell’efficienza energetica e di altre tendenze dirompenti tenendone costantemente conto nel proprio processo d’investimento.


** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge


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