Di Ambar Warrick
Investing.com - Listini asiatici in salita questo mercoledì, dopo i segnali cauti della Banca del Giappone, mentre l’indice giapponese Nikkei è salito a un massimo di quasi un mese sulla prospettiva che la politica monetaria rimanga accomodante nel Paese.
L’indice Nikkei 225 ha registrato la migliore performance della giornata, salendo del 2,5% al livello più alto dalla fine di dicembre. L’indice è stato ampiamente sostenuto dal fatto che la BOJ ha mantenuto l’attuale range di controllo della curva dei rendimenti, smentendo le aspettative del mercato per un maggiore allargamento della politica della banca.
La banca centrale ha deciso di mantenere i tassi di interesse ai minimo storici ed ha dichiarato che manterrà la politica accomodante per il momento, indicando condizioni di liquidità positive per i titoli locali.
Tuttavia, il Paese sta affrontando un’impennata dell’inflazione, che ha ostacolato la crescita economica negli ultimi mesi.
Gli ordinativi di macchinari core sono scesi più del previsto a novembre, indicando che le imprese giapponesi sono rimaste caute nell’effettuare investimenti di capitale a lungo termine.
I titoli asiatici più ampi hanno registrato un leggero rialzo mercoledì, anche se il sentimento è rimasto limitato dai crescenti timori di una potenziale recessione quest’anno.
Diversi sondaggi hanno mostrato questa settimana che gli economisti e i responsabili delle imprese sono sempre più negativi sull’economia globale di quest’anno, a causa dell’inflazione elevata, della politica monetaria restrittiva e delle continue interruzioni della catena di approvvigionamento.
Una potenziale recessione nelle principali economie dovrebbe colpire i mercati asiatici, che sono molto esposti al rischio, in quanto limiterebbe la quantità di capitali esteri investiti nella regione.
I mercati attendono anche ulteriori indicazioni sull’economia statunitense da una serie di interventi della Federal Reserve e di dati previsti per questa settimana. Mentre si prevede che la Fed rallenti il ritmo degli aumenti dei tassi, i recenti dati economici statunitensi hanno indicato un rallentamento della crescita nel Paese.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite si sono mossi in un range ristretto mercoledì, con l’attenzione rivolta alla riapertura dell’economia del Paese e al peggioramento dell’epidemia di COVID-19. L’indice Hang Seng di Hong Kong è invece salito dello 0,3%, sostenuto soprattutto dai principali titoli tecnologici che hanno ricevuto ulteriori segnali di allentamento del controllo normativo.