OraFinanza - Future di Wall Street intorno la parità prima dell’apertura ufficiale della Borsa di New York con le luci puntate sempre sulle scelte e le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, oggi più ‘morbido’ sul tema dazi.
Per il momento il mercato sembra non scegliere una direzione chiara visto che i future sul Nasdaq e quelli sullo S&P500 scambiano intorno la parità quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni, mentre i contratti sul Dow Jones restano indietro (-0,20%).
Il dollaro scende verso l’euro e il cross EUR/USD sale a 1,0479 e l’oro si rafforza (+0,80%) a 2.786 dollari l’oncia (future). In recupero il Bitcoin (+3%) a 105 mila dollari.
Attesi in giornata i Pmi flash per l'attività manifatturiera e dei servizi statunitensi e la stima finale del sentiment dei consumatori a cura dell'Università di Michigan, previsti intorno alle 16 italiane.
Donald Trump ha dichiarato in un'intervista con Fox News che "preferirebbe non" usare dazi contro la seconda economia più grande del mondo, la Cina, mentre finora si è anche astenuto dall'imporre tariffe all'Europa, sebbene abbia messo in guardia contro imposte contro Canada e Messico.
Il tycoon ha avuto un colloquio con il Presidente cinese Xi Jinping, per poi spiegare al media che la conversazione è stata amichevole e che pensava di poter raggiungere un accordo commerciale con la Cina, dando respiro agli asset di tutto il mondo potenzialmente esposti ad una guerra commerciale.
"I mercati sembrano allontanarsi dalle tariffe universali almeno per ora", hanno scritto in una nota gli analisti di Deutsche Bank (ETR:DBKGn) guidati da Luis Costa che aggiunge: "Questo ritardo nell'implementazione dai dazi offre anche alla Cina un'opportunità per negoziare e implementare supporti politici".
Il Presidente è intervenuto ieri a Davos e, tra i vari argomenti, ha toccato anche il tema della politica monetaria, affermando che avrebbe “richiesto” alla Federal Reserve tassi di interesse più bassi, anche di “molto”, e che pensa che l’istituto lo ascolterà. Inoltre, Trump ha anche affermato di voler parlare direttamente con Jerome Powell e che lo farà “al momento giusto”.
Oltre a possibili collisioni con Powell, Trump ha accennato anche alla sua volontà che altri banchieri centrali mondiali debbano seguire le sue indicazioni sui tassi.
Intanto, la prossima settimana è in agenda la riunione della Fed e le previsioni degli analisti sembrano andare in senso contrario rispetto agli auspici di Trump. I future sui fondi federali stanno scontando circa 40 punti base in più di allentamento, o quasi altri due tagli, entro dicembre, secondo i dati LSEG.
Gli investitori sono invece concentrati su "cosa dovrebbe accadere affinché la Fed inizi a parlare di riprendere i tagli dei tassi", spiega Angelo Kourkafas, stratega senior degli investimenti presso Edward Jones. Dati recenti “indicano una forte attività economica”, evidenzia l’esperto, e "ci sono ampie aspettative che la Fed non abbia urgenza di continuare a tagliare finché non avremo dati potenzialmente più incoraggianti sull'inflazione".
Gli economisti di Morgan Stanley (NYSE:MS) si aspettano che il presidente della Fed Jerome Powell manterrà "sul tavolo" la possibilità di un taglio alla riunione di marzo della Fed. "Se abbiamo ragione nella nostra valutazione del flusso di dati in arrivo, allora pensiamo che la Fed possa restare in attesa a gennaio e mantenere la sua propensione all'allentamento", aggiungono dalla banca statunitense.
Texas Instruments (-5%): prevede un utile nel primo trimestre inferiore alle stime, a causa dell'accumulo di scorte nei mercati chiave dell'automotive e dell'industria.
ExxonMobil (NYSE:XOM) (-1%): ha iniziato insieme a Qatar Energy le trivellazioni esplorative per la ricerca di gas naturale in una prospettiva a ovest di Cipro, secondo quanto annunciato dal presidente cipriota Nikos Christodoulides.
Boeing (NYSE:BA)(-1%): prevede una perdita per il quarto trimestre di circa 5,46 dollari per azione (4 miliardi di dollari), nettamente superiore all'aspettativa media degli analisti di una perdita di 1,84 dollari (dati LSEG).
Verizon Communications (+1%): ha aggiunto 568.000 abbonati mensili al wireless nel quarto trimestre, superando le previsioni di 487.500 (dati FactSet).
Intuitive Surgical (-3%): prevede che il numero di procedure con i suoi robot da Vinci crescerà tra il 13 e il 16% nel 2025, rispetto al 17% di crescita nel 2024.
Eli Lilly (-1%): la concorrente danese Novo Nordisk ha annunciato che il suo farmaco di nuova generazione contro l'obesità ha aiutato i pazienti a perdere il 22% del loro peso in 36 settimane, secondo i risultati dei primi studi.
Merck (+0,30%): la sua terapia preparata insieme ed Eisai non è riuscita a prolungare la vita dei pazienti affetti da un tipo di cancro all'esofago in uno studio in fase avanzata.
Netflix (NASDAQ:NFLX)
Bernstein: ‘buy’ e target price alzato da 975 a 1.200 dollari.
Texas Instruments
Bernstein: ‘sell’ e prezzo obiettivo confermato a 140 dollari.
Boeing
RBC: ‘buy’ e target price sempre a 200 dollari.
Fox Corporation
Evercore ISI: ‘neutral’ e prezzo obiettivo incrementato da 42 a 50 dollari.
Domino’s Pizza
TD Cowen: ‘buy’ e target price aumentato da 490 USD a 515 dollari.
Lululemon Athletica
BMO Capital: ‘neutral’ e prezzo obiettivo salito da 302 a 313 dollari.