MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) ha migliorato la stima di utile del 2025 a circa 9 miliardi di euro dopo aver chiuso il terzo trimestre dell'anno con un utile netto migliore delle attese e promette di proporre a fine anno un buyback "significativo".
In precedenza l'istituto aveva offerto una guidance di utile netto sia per il 2024 che il 2025 a "oltre 8,5 miliardi".
Per l'anno in corso, Intesa conferma le prospettive già indicate ma migliora le attese sugli interessi netti che adesso vede a oltre 15,5 miliardi.
Per l'anno prossimo, sul fronte dei ricavi la banca prevede una "resilienza" del margine di interesse, un incremento delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa e una crescita degli utili da trading.
Oltre che sul fronte dei ricavi, a sostegno della "sostenibilità futura" Intesa punta ad agire sul lato dei costi, con azioni gestionali già a partire dal quarto trimestre di quest'anno.
Nei nove mesi del 2024 Intesa ha registrato un utile netto di circa 7,2 miliardi (da 6,12 miliardi di un anno prima), di cui 2,4 miliardi nel trimestre luglio-settembre, migliore del consensus Lseg di 2,26 miliardi.
I proventi operativi netti sono cresciuti dell'8,5% su anno a 20,4 miliardi, dopo un calo dell'1,1% nel terzo trimestre rispetto al precedente.
Nel trimestre le commissioni nette sono cresciute del 9,9% rispetto ad un anno prima e sono scese del 3,4% rispetto al secondo trimestre. Gli interessi netti sono saliti del 3% su anno con una flessione del 2,1% sul trimestre precedente.
La banca ha una posizione patrimoniale solida con un Cet1 al 30 settembre al 13,9%, deducendo i dividendi maturati nei nove mesi e senza tenere conto dei 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall'assorbimento delle imposte differite attive (Dta) di cui circa 20 nell'orizzonte compreso tra il quarto trimestre 2024 e il 2025.
In termini di ritorno agli azionisti Intesa sottolinea i 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei nove mesi, di cui 3 miliardi in distribuzione come acconto dividendi a novembre (17 centesimi di euro per azione), che si aggiungono a 1,7 miliardi di buyback concluso questo mese.
"Il significativo eccesso di capitale ci pone nelle condizioni di valutare ulteriori significative distribuzioni di risorse agli azionisti", ha dichiarato il Ceo Carlo Messina in una nota di commento ai risultati del trimestre.
Nel corso della conference call con gli analisti Messina ha spiegato che, in linea alla procedura che prevede di aspettare le fine dell'anno per proporre l'ammontare delle operazioni di riacquisto di azioni proprie, è convinto di poter proporre un "buyback significativo".
A Piazza Affari il titolo Intesa non ha risentito in particolare modo della trimestrale, in un contesto di debolezza per tutto il settore bancario. Intorno alle 16,45 cede lo 0,2%.
"Intesa Sanpaolo ha riportato un utile netto migliore del previsto grazie a ricavi core più elevati (sia margine di interesse che commissioni) e migliori accantonamenti su crediti, ma i costi sono più alti", commenta Citi in una nota aggiungendo che il miglioramento della guidance sul 2025 "è ampiamente in linea con il consensus".
(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi, Stefano Bernabei)