NEW YORK (Reuters) - JPMorgan Chase ha raggiunto l'accordo per il pagamentodi circa 290 milioni di dollari come patteggiamento nella class action intentata dalle vittime di Jeffrey Epstein, ponendo fine a gran parte della controversia in merito ai rapporti della banca con il finanziere accusato di reati legati alla tratta sessuale di minori, defunto nel 2019.
Lo ha riferito una fonte a conoscenza della situazione.
Il colosso bancario Usa ha fatto sapere, in una dichiarazione congiunta con gli avvocati della donna che ha fatto causa a JPMorgan Chase, di aver raggiunto un accordo di principio sulla risoluzione della causa.
Secondo la fonte, che ha parlato in condizioni di anonimato, nell'accettare il patteggiamento JPMorgan Chase non ha ammesso alcun illecito.
"Qualsiasi associazione con lui (Epstein) è stata un errore e ce ne rammarichiamo", ha detto JPMorgan. "Non avremmo mai continuato a fare affari con lui se avessimo pensato che stesse usando la nostra banca in un modo che lo facilitasse a commettere terribili reati".
Epstein è morto nell'agosto del 2019 all'età di 66 anni in una cella del carcere di Manhattan in attesa del processo per traffico sessuale. Il medico legale di New York ha definito la sua morte un suicidio.
JPMorgan è ancora coinvolta in una causa intentata da parte del governo delle Isole Vergini statunitensi, luogo in cui Epstein possedeva due isole vicine e dove si sospettava abusasse delle sue vittime.
La class action sostiene che JPMorgan abbia ignorato gli avvertimenti interni sugli abusi sessuali compiuti da Epstein su ragazze e giovani donne.
JPMorgan ha tenuto Epstein tra i propri clienti dal 1998 fino al suo abbandono nel 2013, anche dopo l'arresto nel 2006 per accuse legate alla prostituzione e la relativa dichiarazione di colpevolezza due anni dopo.
La causa di JPMorgan contro l'ex dirigente della banca Jes Staley, accusato di aver nascosto ciò che sapeva su Epstein, è ancora in corso.
Stanley ha affermato di essersi pentito di aver stretto amicizia con Epstein, ma ha negato di essere a conoscenza del traffico sessuale del finanziere. I suoi avvocati non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento.
Anche Deutsche Bank (ETR:DBKGn), di cui Epstein è stato cliente dal 2013 al 2018, il mese scorso ha accettato di pagare 75 milioni di dollari per chiudere una causa analoga intentata da donne che hanno affermato di essere state vittime di Epstein.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)