Investing.com -- La Banca Nazionale d'Ungheria ha mantenuto il suo tasso d'interesse chiave al 6,5% per il terzo mese consecutivo, in un contesto di inflazione crescente e di debolezza della valuta nazionale. Questo tasso, uno dei più alti nell'Unione Europea, è pari a quello della Romania, rendendo questi due paesi quelli con i tassi chiave più elevati nell'UE.
L'inflazione in Ungheria ha subito un'accelerazione, con la crescita dei prezzi headline che è aumentata a un tasso annuo del 3,7% a novembre dal 3,2% di ottobre, principalmente guidata da un aumento del 7% nei costi dei servizi. I responsabili politici hanno espresso preoccupazione che le aspettative di inflazione possano rimanere elevate dopo che l'inflazione del paese ha raggiunto un picco di oltre il 25% all'inizio dell'anno precedente, il livello più alto all'interno dell'UE.
Il fiorino ungherese, la valuta del paese, è stato sotto una pressione significativa, avvicinandosi ai minimi di due anni contro l'euro. Nel corso dell'anno, il fiorino si è deprezzato di oltre il 6% contro l'euro e di circa l'11% contro il dollaro. Questo deprezzamento ha portato la banca centrale a interrompere un breve tentativo di allentamento monetario a settembre, nonostante l'inflazione fosse all'interno dell'intervallo accettabile per i responsabili politici.
La decisione della banca di mantenere stabile il tasso arriva nonostante le richieste di allentamento da parte del Ministro dell'Economia Marton Nagy, che ha suggerito che un tasso più basso potrebbe aiutare a rilanciare l'economia fuori dalla recessione. La banca centrale ha indicato le tensioni geopolitiche, la volatilità del mercato e i persistenti rischi di inflazione come motivi per mantenere il tasso attuale.
La politica monetaria della banca potrebbe potenzialmente cambiare in futuro, poiché il Primo Ministro Viktor Orban ha scelto il Ministro delle Finanze Mihaly Varga per sostituire il Governatore Gyorgy Matolcsy a marzo. Durante un'audizione parlamentare, Varga ha dichiarato che darebbe priorità all'obiettivo di inflazione del 3% della banca centrale e a un tasso di cambio stabile e prevedibile.
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