Di Alessandro Albano
Investing.com - Nonostante la narrativa "bearish" di numerosi analisti (causa inflazione e banche centrali), diverse case d'investimento puntano ancora sull'azionario per il resto dell'anno. E' il caso di JPMorgan (NYSE:JPM), secondo cui le equities non solo resteranno positive nel 2021 ma faranno anche alzare i target sugli indici.
"I risultati del secondo trimestre stanno fornendo dati positivi, molto meglio di quanto ci si aspettasse", affermano in una nota gli analisti della banca statunitense, aggiungendo che sia la stagione del primo che del secondo trimestre hanno prodotto "significative sorprese positive, rispettivamente del 24% e del 16%".
Guardando il Vecchio Continente, da gennaio l'EPS europeo previsto per il 2021 è stato rivisto al rialzo del 16%, il rialzo più forte mai registrato, mentre l'EPS a 12 mesi dell'Eurozona è avanzato fino al 26% da inizio anno, spiegano gli esperti di JPMorgan.
Gli analisti sottolineano, inoltre, che gli utili hanno consentito "una certa contrazione dei multipli P/E da inizio anno da 17,7x a 16,7x per l'indice MSCI Europe, nonostante un rally molto forte del mercato azionario".
"Questa riduzione ci ha portato a stabilire nuovi obiettivi per l'indice, cercando un ulteriore rialzo del 4-7% entro la fine dell'anno, con l'EuroStoxx 50 a 4.500, in aggiunta al già molto forte rendimento azionario dell'Eurozona del 19% registrato da inizio anno, ex dividendi".
Secondo il colosso degli investimenti, azioni e materie prime "stanno senza dubbio battendo tutte le altre asset class", e le trimestrali del Q3 e Q4 "continueranno a produrre sorprese sull'EPS rispetto al consenso".
Le revisioni dell'EPS, precisa la banca, hanno la tendenza a rimanere in territorio positivo "finché i PMI compositi sono restano al di sopra di 54". Nel mese di luglio, l'indice composito dell'area valutaria è salito a 60,2 superando i massimi in 15 anni toccati a giugno di 59,5.
"Ci aspettiamo che l'attività tendenziale persista fino alla fine dell'anno - affermano da JPMorgan - con i multipli P/E sui livelli attuali, nonostante alcuni probabili aumenti dei rendimenti obbligazionari, anche se la relazione tra bond e rapporto P/E è stata, semmai, più positiva che negativa".
La banca Usa avverte, tuttavia, di un aumento della liquidità in eccesso che "potrebbe potenzialmente raggiungere il picco verso la fine dell'anno".
Vista la scarsa performance delle materie prime nel secondo trimestre, la casa Usa ha aggiornato le previsioni sia per i titoli minerari che per quelli energitici, settori su cui era stata consigliata la prudenza viste le aspettative di un dollaro più forte e il possibile rollover sul settore creditizio cinese.
"A nostro avviso - spiegano infine da JPMorgan - questo sfondo negativo per le materie prime è meno potente, e la sotto-performance del 15-20% nel settore di energia e mining dai livelli del primo trimestre rappresenta un buon punto di ingresso".