Investing.com - La stagione degli utili in Europa questo martedì è cominciata con più brutte notizie che buone: i titoli blue chip dalla sanità, al tech, alla finanza, ai trasporti sono quasi tutti riusciti a deludere i mercati.
Il produttore di software SAP (DE:SAPG), la compagnia tedesca con più valore, ha trainato gli altri con un brusco rallentamento dei nuovi ordinativi cloud nel quarto trimestre. Sarà colpito fino a 950 milioni di euro quest’anno nell’ambito di quello che definisce un “programma fitness”.
Siemens Healthineers (DE:SHLG), una delle più grandi IPO europee dell’anno scorso, crolla del 4,8% dopo aver reso noto che il lancio della divisione diagnostica Atellica sta costando più del previsto.
Il titolo della britannica Royal Mail (LON:RMG) cola a picco con oltre -11% dopo aver riportato un crollo dei volumi della posta tradizione malgrado il rimbalzo annuo del 10% delle consegne di pacchi nel periodo natalizio.
Bankia (MC:BKIA), la quarta banca spagnola, passa in perdita nel quarto trimestre dopo essersi affrettata ad eliminare le sofferenze. Il governo spagnolo aveva congelato il piano di vendere la sua partecipazione del 64% il mese scorso, considerata la bassa quotazione del titolo.
Norwegian Air Shuttle (OL:NWC) crolla dell’11% dopo aver annunciato un aumento di capitale da 350 milioni di dollari e l’abbandono dei piani di crescita a breve termine. Il titolo ha registrato un tonfo di quasi il 30% nell’ultima settimana dopo che IAG, (LON:ICAG), proprietaria di British Airways ed Iberia, ha reso noto che non farà un’offerta per la compagnia aerea low cost in difficoltà.
Sorprendentemente, considerate tutte queste brutte notizie, l’indice di riferimento Euro Stoxx 50 è in territorio positivo. Alle 05:30 ET (10:30 GMT), sale dello 0,4% a 3.149,55, trainato dal conglomerato olandese Philips (AS:PHG), una delle poche compagnie che ha battuto le aspettative sugli utili, e dal report sulla fiducia dei consumatori relativo a gennaio in Francia risultato inaspettatamente positivo. Il dato si pone in contrasto con la pubblicità negativa generata dal movimento di protesta dei “gilet gialli”.