14 marzo (Reuters) - L'azionario dell'area Asia-Pacifico si aggira intorno alla parità, con investitori attendisti in vista di alcuni immportanti appuntamenti: le riunioni dei board di alcune banche centrali, le elezioni in Olanda, ma anche per la volatilità dei prezzi delle materie prime. Prudenza indifferente anche ai segnali positivi provenienti dall'economia cinese e dalla Corea del Sud, dove il quadro politico si sta chiarendo.
** L'indice MSCI guadagna lo 0,18% mentre il Nikkei ha chiuso in calo di 0,12% punti percentuali.
** SYDNEY chiude piatta ma in terreno negativo. Hanno tenuto i titoli minerari sostenuti dalla ripresa dei prezzi delle materie prime e dai dati positivi dell'economia cinese. Il comparto dei finanziari ha trascinato al ribasso la borsa. Gli investitori sono in attesa delle decisioni, le previsioni sono per una stretta della Fed sui tassi.
** SEUL avanza di poco meno di un punto percentuale e tocca, in corso di seduta, i massimi degli ultimi 20 mesi. L'evoluzione del quadro politico, dopo le dimissioni della presidente Park Geun-hye accusata di corruzione, sta tonificando il mercato e ha riportato gli investitori esteri sulla piazza. Gli acquisti dall'estero stanno accompagnando il progressivo chiarimento della situazione politico-istituzionale. Oggi c'è stata la settima seduta consecutiva con gli investitori non residenti che si sono presentati sul mercato come compratori.
** SHANGAI viaggia all'insegna della prudenza, malgrado i buoni dati sull'andamento della produzione industriale (6,3%) e degli investimenti (8,9%) nei primi due mesi dell'anno pubblicati oggi. Shanghai è praticamente piatta come pure la borsa di HONG KONG. Sugli investitori prevalgono i sentimenti riflessivi per alcuni eventi globali: le riunioni dei board della banca centrale Usa e di quella giapponese e inglese insieme alle elezioni in Olanda e le oscillazioni dei prezzi del petrolio. Per Julien Evans-Pritchard, economista esperto di mercati cinesi a Capital Economics, i dati di oggi mostrano che l'economia cinese rimane forte anche nel 2017 anche se l'impennata degli investimenti lascia intendere che ci sarà una politica monetaria meno accomodante e questo "ci fa dire che ci sarà un rallentamento nei prossimi mesi".
Prada perde l'1,15%.