Investing.com - Il prezzo del greggio è in calo negli scambi europei di questo venerdì, gli investitori sono concentrati sulla commissione tecnica nominata dall’OPEC per definire i dettagli del possibile accordo sui tagli alla produzione di greggio da parte dei paesi membri.
Il greggio con consegna a dicembre sul New York Mercantile Exchange è in calo di 21 centesimi, o dello 0,42% a 49,51 dollari al barile, alle 4:48AM ET (08:48GMT).
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a dicembre è in calo di 13 centesimi, o dello 0,26%, a 50,34 dollari al barile.
I futures del greggio sono andati sotto pressione negli ultimi giorni, nel clima di scetticismo che circonda l’implementazione dell’accordo pianificato dall’OPEC per limitare la produzione.
Il mese scorso l’OPEC ha deciso in via preliminare un taglio della produzione compreso tra 32,5 e 33,0 milioni di barili al giorno, nell’ambito dei lavori del Forum Internazionale dell’Energia tenutosi in Algeria.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio terrà un vertice il 30 novembre per discutere e finalizzare i dettagli dell’accordo sul congelamento della produzione.
A settembre la produzione totale del cartello si è attestata a 33,4 milioni di barili al giorno.
L’incontro di oggi dovrebbe stabilire la struttura principale dell’accordo sarà pronta per il vertice ufficiale del 30 novembre.
Tuttavia, comincia a fare capolino la possibilità che i produttori escano a mani vuote dalle trattative in corso, dopo che Iraq, Iran, Nigeria e Libia si sono chiamati fuori da ogni eventuale riduzione della produzione.
Nella giornata di domani si siederanno al tavolo tecnico rappresentati di paesi non-OPEC per discutere dell’accordo.
La Russia si è detta a favore dell’accordo OPEC e ha lasciato intendere che si adeguerà al congelamento della produzione, ma l’incertezza sulla sua esatta posizione continua a mettere pressione sul greggio.
Gli operatori attendono per oggi il report di Baker Hughes sul numero degli impianti di estrazione negli Stati Uniti.
La scorsa settimana il report di Baker Hughes ha mostrato che il numero degli impianti di estrazione negli Stati Uniti è salito di 9 unità a 443, segnando il sedicesimo aumento nelle ultime 17 settimane.