Di Dhirendra Tripathi
Investing.com - Il titolo Levi Strauss (NYSE:LEVI) crolla del 3,7% questo giovedì, nei timori per le svalutazioni a causa dell’esposizione alla Russia.
La preoccupazione per l’aumento dei costi delle materie prime, un fattore che la società ha controbilanciato alzando i prezzi nel primo trimestre, ha contribuito alle perdite.
Il produttore dell’iconico jeans denim ha reso noto che rivedrà gli asset specifici delle attività commerciali russe per una svalutazione nel secondo trimestre, secondo Reuters.
Il mese scorso l’azienda ha sospeso le operazioni in Russia, compresi i nuovi investimenti, in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Le vendite e i profitti di Levi nel primo trimestre hanno battuto le stime, grazie alla forte domanda di jeans, maglie e giacche, ed agli aumenti dei prezzi.
Malgrado le pressioni sui costi, la società ha migliorato i margini di profitto. Lo attribuisce alla vendita più diretta ai consumatori, alle minori spese promozionali, alla minore fetta di vendite in sconti ed agli aumenti dei prezzi.
La società ha registrato vendite a due cifre su ogni mercato, con in testa Americhe, Europa ed Asia in quest’ordine.
I ricavi del primo trimestre sono saliti di circa il 22% a 1,59 miliardi.
I profitti ad azione rivisti per il trimestre terminato il 27 febbraio sono saliti di 12 centesimi a 46 centesimi.
La società conferma la previsione annua di una crescita dell’11%-13% dei ricavi netti a 6,4-6,5 miliardi di dollari. Gli EPS rivisti sono attesi a 1,50-1,56 dollari.