MILANO (Reuters) - A Piazza Affari i bancari riprendono con decisione la strada dei ribassi su prese di profitto dopo il recente rally seguito alle forti vendite post-Brexit.
Pesa la smentita ai rumors sul cambio di metodologie degli acquisti della Bce di bond governativi ma il mercato si interroga anche sulla reale efficacia dello schema di garanzia pubblica a sostegno della liquidità delle banche italiane.
Alle 12,10 circa l'indice di settore cede il 2,6% dopo una buona partenza. INTESA SANPAOLO (MI:ISP) perde il 2%; ribassi per oltre il 3% per BPM (MI:PMII), BANCO POPOLARE (MI:BAPO), Bper. Peggio UBI (MI:UBI) che cede il 3,8% e UNICREDIT (MI:CRDI) è in calo di oltre il 5%.
UNICREDIT, PER ANALISTI SI AVVICINA IPOTESI AUMENTO CAPITALE
Su UniCredit, gli analisti in generale apprezzano la nomina di Jean Pierre Mustier a nuovo AD eliminando un periodo di forte incertezza, ma, risolta la questione successione ai vertici aziendali, guardano con maggiore possibilità all'ipotesi che l'istituto vari un aumento di capitale.
"Le sfide che attendono Mustier saranno complesse, considerando l'instabilità dello scenario esterno e la necessità di predisporre in tempi brevi un nuovo Piano Strategico, che dovrà affrontare anche il nodo cruciale del capitale", commenta Icbpi. Secondo il broker la scelta del nuovo AD "si può considerare una buona soluzione di compromesso tra la richiesta dei soci che volevano un manager internazionale e quelli che spingevano per una figura locale che conoscesse bene la banca, la sua rete e il contesto italiano
Per Akros "la nomina di Mustier rimuove una prima incertezza sul futuro di UniCredit. Ci si aspetta che generi una discontinuità nelle strategie del gruppo, ma resta da vedere se con la nomima arriverà un aumento di capitale, come i prezzi attuali di mercato stanno scontando".
Il manager francese ha preannunciato ieri che uno degli obiettivi fondamentali del nuovo piano strategico che metterà a punto dovrà essere il rafforzamento dei requisiti di capitale..
PIANO GOVERNO LIQUIDITA' NON RISOLVE PROBLEMI STRUTTURALI
Sull'introduzione di uno schema di garanzia pubblica per la carenza della liquidità delle banche italiane da adottare in caso di necessità, in un contesto di apprezzamento generico delle misure del governo a sostegno del settore, diversi operatori di mercato non nascondono scetticismo sulla possibilità che la misura possa dare un vero impulso al comparto.
"Sembra ancora molto poco concreto", commenta un trader. "Lo scudo sulla liquidità è una soluzione tampone, l'unica cosa che potrebbe dare un vero impulso al settore è una bad bank magari europea, per le sofferenze", aggiunge un altro trader.
"Bisogna agire di più sulle sofferenze. Quello che può dare un vero impulso al settore è una bad bank europea", aggiunge.
Per Equita Sim "il piano riduce alcuni tail-risk ma non risolve i problemi strutturali, in primis l'esposizione agli Npl che continua a rendere vulnerabile le banche agli shock esterno".
Quanto ai rumors sul QE, un consigliere della Bce, e alcune fonti vicine alla bacna centrale europea hanno riferito che Francoforte al momento non sta considerando di modificare il criterio del capital key, secondo il quale può acquistare titoli di Stato in proporzione alla quota detenuta dal singolo paese all'azionariato della Bce, e gli ostacoli in una tale direzione sono molti. [L8N19N14]
Oggi il mercato dei bond ha registrato un'accelerazione dopo che Bloomberg ha scritto che la Bce sta valutando l'abbandono del capital key a causa della scarsa disponibilità di titoli di Stato tedeschi, che gli investitori vedono come rifugio sicuro e hanno acquistato a man bassa dopo il voto sulla Brexit.