Investing.com - I mercati azionari asiatici hanno chiuso la seduta di questo mercoledì in positivo, con i titoli a Tokyo che toccano i massimo di nove mesi sulla scia di uno yen più debole, sceso al minimo di 20 mesi contro il dollaro USA.
La Borsa di Hong Kong e quella Australiana sono chiuse per le vacanze, ed entrambe riapriranno giovedì.
In Giappone il Nikkei 225 ha chiuso in salita dell’1,5%, al massimo dal 27 marzo, mentre si attende l’annuncio del Gabinetto del nuovo Primo Ministro Shinzo Abe, dopo la sua approvazione alla camera inferiore del Parlamento.
Abe ha recentemente richieste un allentamento illimitato dalla Banca del Giappone per indebolire la valuta locale e spingere la crescita dell’economia colpita dalla recessione.
I titoli degli esportatori sono saliti sulla scia di uno yen più debole, sceso al minimo di 20 mesi contro il dollaro USA, ed al minimo di 16 mesi contro l’euro.
I produttori di elettronica di consumo Sony e Sharp hanno visto la rispettiva impennata del 4% e del 15,4%, mentre Honda e Nissan hanno segnato +1,3% +2,1%.
Il Nikkei è schizzato del 18% nelle ultime sei settimane, con gli esportatori che segano i maggiori profitti per via di uno yen indebolito che ha spinto le esportazioni.
Il sentimento dei mercati è rimasto sotto pressione mentre gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi che circondano il precipizio fiscale, vale a dire l’aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica pari a 600 miliardi di dollari che dovrebbero andare in vigore il 1° gennaio.
Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.
Il Presidente Barack Obama rientrerà anticipatamente dalle sue vacanze alle Hawaii per prendere parte ai dialoghi per evitare la crisi in vista dell’imminente scadenza.
In Europa i mercati resteranno chiusi quest’oggi.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’inflazione dei prezzi delle abitazioni ed un report sull’attività manifatturiera di Richmond.
I volumi si prevedono ridotti poiché molti traders hanno chiuso per bloccare i profitti prima di fine anno, riducendo la liquidità nel mercato ed aumentando la volatilità.
La Borsa di Hong Kong e quella Australiana sono chiuse per le vacanze, ed entrambe riapriranno giovedì.
In Giappone il Nikkei 225 ha chiuso in salita dell’1,5%, al massimo dal 27 marzo, mentre si attende l’annuncio del Gabinetto del nuovo Primo Ministro Shinzo Abe, dopo la sua approvazione alla camera inferiore del Parlamento.
Abe ha recentemente richieste un allentamento illimitato dalla Banca del Giappone per indebolire la valuta locale e spingere la crescita dell’economia colpita dalla recessione.
I titoli degli esportatori sono saliti sulla scia di uno yen più debole, sceso al minimo di 20 mesi contro il dollaro USA, ed al minimo di 16 mesi contro l’euro.
I produttori di elettronica di consumo Sony e Sharp hanno visto la rispettiva impennata del 4% e del 15,4%, mentre Honda e Nissan hanno segnato +1,3% +2,1%.
Il Nikkei è schizzato del 18% nelle ultime sei settimane, con gli esportatori che segano i maggiori profitti per via di uno yen indebolito che ha spinto le esportazioni.
Il sentimento dei mercati è rimasto sotto pressione mentre gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi che circondano il precipizio fiscale, vale a dire l’aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica pari a 600 miliardi di dollari che dovrebbero andare in vigore il 1° gennaio.
Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.
Il Presidente Barack Obama rientrerà anticipatamente dalle sue vacanze alle Hawaii per prendere parte ai dialoghi per evitare la crisi in vista dell’imminente scadenza.
In Europa i mercati resteranno chiusi quest’oggi.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’inflazione dei prezzi delle abitazioni ed un report sull’attività manifatturiera di Richmond.
I volumi si prevedono ridotti poiché molti traders hanno chiuso per bloccare i profitti prima di fine anno, riducendo la liquidità nel mercato ed aumentando la volatilità.