Investing.com - I mercati azionari europei sono in calo questo lunedì, con i timori sul peggioramento della crisi del debito nella zona euro che alimentano la speculazione che la BCE possa tagliare il tasso di interesse di riferimento durante il vertice di politica economica di questa settimana.
Durante il pomeriggio degli scambi europei, l’EURO STOXX 50 ha segnato -0,03%, il francese CAC 40 ha segnato +0,21% mentre il tedesco DAX 30 ha
segnato -0,39%.
I mercati sono rimasti cauti dopo che il report Sentix ha mostrato che la fiducia dei consumatori è scesa a meno 10,6 a marzo da una lettura di meno 3,9 nel mese precedente, superando le aspettative di un calo a meno 5,2.
Il report segue i dati preliminari di venerdì che hanno mostrato che l’IPC è scesa al tasso annuo dell’1,8% a febbraio, contro il 2% del mese scorso, mentre un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione nell’area è salito al massimo di 11,9% a gennaio dall’11,8% del mese precedente.
I mercati sono cauti inoltre, dopo l’inizio dei tagli alla spesa pubblica noti come “sequestration”, pari a 85 miliardi di dollari, poiché i decisori statunitensi non sono riusciti a trovare un accordo sui tagli alle spese e sulla riforma delle tasse per superare la questione del deficit di bilancio del paese.
Il Presidente Barack Obama ha dichiarato ieri che potrebbe trovare un accordo coi repubblicani tramite i tagli al welfare come quelli al sistema sanitario
I titoli finanziari sono misti; in Francia Societe Generale è in salita dello 0,87% mentre BNP Paribas ha segnato -0,19%; in Germania Deutsche Bank è scesa dell’1,22% e Commerzbank ha segnato +0,07%.
Misti anche i titoli delle banche periferiche. Le spagnole BBVA e Banco Santander hanno segnato +0,25% e +1,07%, mentre in Italia Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno segnato rispettivamente -1,52% e -2,50%.
In Spagna i titoli Repsol segnano +2,37%, sulla scia dei guadagni precedenti, dopo aver venduto i titoli del tesoro che rappresentano il 5% dei titoli aziendali, alla Temasek di Singapore per 1,04 miliardi di euro.
A Londra il FTSE 100 ha segnato -0,43%, a causa dei cali nei titoli minerari e dopo che il gruppo di ricerche di mercato Markit ha dichiarato che l’indice PMI del settore costruzioni del Regno Unito è sceso a 46,8 a febbraio, il minimo dal novembre 2009, da una lettura di 48,7 nel mese precedente.
I giganti minerari BHP Billiton e Rio Tinto restano in calo, segnando -1,68% e -3,20%, mentre la rivale Eurasian Natural Resources segna -2,06%.
I produttori di rame Xstrata e Kazakhmys hanno segnato rispettivamente -2,25% -4,35%.
I titoli finanziari britannici sono in forte calo. Barclays segna un calo dell’1,22%,
HSBC Holdings ha segnato un calo del 2,07%, mentre Royal Bank of Scotland e Lloyds Banking segnano rispettivamente -2,01% e -3,55%.
La catena di negozi Debenhams ha seganto un forte calo, con i titoli che segnano -10,84%, in seguito alle dichiarazioni di una previsione di cali dei profitti nella prima metà dell’anno.
Negli Stati Uniti, i futures degli indici azionari indicano un ribasso. I futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un calo dello 0,19%, i futures S&P 500 hanno indicato un calo dello 0,17%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato un calo dello 0,27%.
Sempre oggi i dati ufficiali hanno mostrato che il numero dei disoccupati in Spagna è salito meno del previsto a febbraio, in salita di 59.400 dopo un aumento di 132.100 nel mese precedente.
Gli analisti avevano previsto che il numero dei disoccupati sarebbe salito di 77.500 lo scorso mese.