OraFinanza - Settore del lusso protagonista oggi sui mercati europei sostenuto dai risultati di Burberry e dai segnali di distensione provenienti dal fronte dati tra Stati Uniti e Cina.
Se storico marchio britannico di moda guida i guadagni con un +15% alla Borsa di Londra, a Milano Moncler (BIT:MONC) e Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) si prendono la scena, con guadagni rispettivamente del 5% (62,60 euro) e dell’8% (7,595 euro), seguite da Brunello Cucinelli (BIT:BCU) (+2%) e Safilo (BIT:SFLG) (+1%). Nel resto d’Europa corrono anche Kering (EPA:PRTP) (+9%), Hugo Boss (+3%), Pernod Richard (+4%), Swatch (+3%), Louis Vuitton (+2%), Christian Dior (+2%), Richemont (+2%) e Hermes (+2%).
Burberry ha comunicato ricavi trimestrali migliori delle attese, con le vendite comparabili diminuite del 4% nei tre mesi fino a dicembre, una flessione inferiore al calo del 12% previsto dal consenso. "Pur riconoscendo che siamo ancora all'inizio della nostra trasformazione, siamo incoraggiati dalla risposta dei clienti e dei partner durante il periodo delle feste", si legge in un comunicato diffuso dalla società.
"Consideriamo questi risultati come un primo (e precoce) passo nella giusta direzione", scrivono gli analisti di RBC in una nota.Dagli Stati Uniti, intanto, Donald Trump ha dichiarato nel corso di un’intervista rilasciata a Fox Nes che la sua recente conversazione con il Presidente cinese Xi Jinping è stata amichevole e che pensava di poter raggiungere un accordo commerciale con la Cina, dando così un ulteriore sostegno al settore del lusso esposto nel Paese.
Questa mattina gli analisti di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) hanno alzato il prezzo obiettivo su Moncler da 65,5 a 68 euro, confermando la raccomandazione buy. "Ci aspettiamo un debole momentum nel quarto trimestre 2024 con una performance retail di Moncler piatta, ma siamo fiduciosi che le nuove aperture e un ulteriore aumento della collezione Grenoble possano sostenere una significativa ripresa dei ricavi a partire dal secondo trimestre 2025", spiegano gli analisti, secondo cui questo non è riflesso negli attuali prezzi di Borsa dell'azione.
"Burberry ha annunciato oggi il trading update per il periodo ottobre-dicembre, che evidenzia un deciso miglioramento delle crescite retail a parità di negozi, a -4% anno su anno dal -20% del trimestre precedente. In deciso miglioramento tutte le aree geografiche", sottolineano gli analisti di Equita Sim.
Burberry, aggiungono gli esperti, "è una società in fase di transizione che sta uscendo da un periodo di decisa sottoperformance, quindi con basi di confronto particolarmente facili, soprattutto sul cluster cinese. Questo limita in parte il read-across sugli altri titoli del lusso. Tuttavia, pensiamo che questi numeri possano continuare a supportare anche il resto del settore, in particolare per altre storie in fase di transizione come Kering, e più in generale aumentare le aspettative su un quarto trimestre" 2024 "in leggero miglioramento rispetto al terzo". Equita conferma la sua "preferenza per Moncler e Prada, su cui vediamo maggiore supporto da driver di crescita company-specific e valutazioni più interessanti".
Tra gli altri analisti, ieri Banca Akros confermava il rating accumulate su Moncler e il target price di 55 euro. Dal broker prevedono che il gruppo abbia chiuso il 2024 con un fatturato aggregato di 3 miliardi di euro. Il marchio Moncler registra una crescita del 2% a/a, al contrario Stone Island registra un calo del 5%. Per quanto riguarda la redditività, Banca Akros si aspetta un leggero deterioramento del margine, che passerà dal 30% del 2023 al 29%, principalmente a causa della debolezza della topline.
Infine, Moncler entra nella lista delle preferite dagli analisti di Panmure LIberum nel comparto del lusso insieme a Brunello Cucinelli. Per gli esperti "la forte performance di Richemont", con i ricavi trimestrali superiori alle attese resi noti la scorsa settimana, "evidenzia il potenziale di upside per il settore derivante da una domanda in miglioramento in Europa e nelle Americhe, nonostante le sfide persistenti in Cina".
Gli analisti preferiscono aziende con esposizione limitata alla Cina, come Hugo Boss e Brunello Cucinelli, e società che si rivolgono a soggetti a reddito molto elevato, come Hermès, Moncler e ancora Cucinelli. Al contrario, aziende molto esposte alla Cina o che si rivolgono a clienti meno ricchi, "come Burberry e Kering, sono meno preferite per via della lenta ripresa della domanda cinese e della loro vulnerabilità ai cicli economici".