PARIGI/MILANO (Reuters) - Moncler (MI:MONC) vola in borsa con un rialzo di circa il 10% sulle indiscrezioni di trattative esplorative per una possibile acquisizione da parte del colosso del lusso francese Kering (PA:PRTP).
La notizia, pubblicata ieri sera da Bloomberg, ha acceso tutto il settore. Kering sale dell'1,5% a Parigi, il concorrente LVMH dello 0,7%, mentre gruppi più piccoli - considerati dagli investitori possibili prede - segnano rialzi più consistenti con Salvatore Ferragamo (MI:SFER) e Tod's in rialzo di oltre il 5%, Burberry di oltre 3%.
Kering e Moncler non hanno finora commentato la notizia, che che arriva poco dopo l'annuncio dell'acquisizione da 16 miliardi di dollari di Tiffany da parte di Lvmh, la più grande operazione mai realizzata nel settore del lusso.
Moncler, che ha una capitalizzazione da 10 miliardi di euro, è stato rilevato da Remo Ruffini nel 2003 quando ormai aveva perso lo smalto raggiunto negli anni Ottanta. Noto per i suoi piumini che possono costare più di mille dollari, è un caso di rilancio di indiscusso successo. Alcuni analisti mettono però in luce, tra i punti deboli di lungo termine, la sua forte dipendenza da una sola tipologia di prodotto.
Ruffini, ancora oggi presidente e AD del gruppo con una quota di oltre il 22% nel capitale, era stato contattato da Kering per un potenziale accordo nel periodo della sua quotazione, avvenuta a dicembre del 2013, ha detto una fonte vicina alla situazione.
Ruffini, però, non ha mai fatto capire di avere intenzione di vendere, neanche di recente, hanno detto molte persone vicine all'imprenditore. In un'intervista dello scorso marzo aveva ribadito che l'opzione non era sul tavolo e non lo sarebbe stata neanche per i prossimi anni.
Kering ha un portafoglio importante di marchi del lusso, da Saint Laurent a Balenciaga, ma dipende fortemente per ricavi e utili dal brand Gucci. Per questo analisti e banchieri si aspettano una importante acquisizione, anche se qualcuno dubita della logica di un'operazione con Moncler, per la quale dovrebbe pagare un premio elevato.
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"Remo Ruffini e la sua squadra di manager hanno gestito la società in modo praticamente perfetto, portandolo su massimi storici. Creare nuovo valore attraverso un'acquisizione non è facile", commenta Luca Solca, analista di Bernstein.