Investing.com - I mercati azionari europei dovrebbero aprire lunedì in forte ribasso, mentre gli investitori riflettono su una serie di decisioni sui tassi d’interesse delle banche centrali prima della pubblicazione dell’attesissimo sondaggio dell’Istituto Ifo sulle condizioni delle imprese in Germania.
Il contratto dei future DAX in Germania è in salita dello 0,1%, mentre i future CAC 40 francesi sono scesi dello 0,3% e il contratto dei future FTSE 100 nel Regno Unito è sceso dello 0,1%.
Le decisioni delle banche centrali
L’ultima settimana del terzo trimestre inizia con gli investitori che digeriscono il diluvio di decisioni delle banche centrali della scorsa settimana, che hanno offerto risultati alquanto contraddittori.
Mentre la Federal Reserve statunitense ha assunto una posizione più aggressiva, indicando che i tassi sarebbero rimasti più alti a lungo, le sue controparti in Gran Bretagna e in Svizzera hanno sorpreso i mercati interrompendo i loro cicli di rialzo dei tassi.
Ciò ha seguito il tono relativamente cauto della settimana precedente da parte della Banca Centrale Europea.
La presidente della BCE Christine Lagarde parlerà più tardi nel corso della sessione e gli investitori cercheranno altri indizi che indichino che la banca centrale della zona euro abbia messo fine agli aumenti dei tassi.
Indagine Ifo sulle imprese tedesche
La salute della Germania, l’economia dominante dell’eurozona, è la principale preoccupazione e gli investitori guarderanno con attenzione all’Indagine dell’Istituto Ifo sulle condizioni degli affari per il mese di settembre.
Sul radar degli investitori anche i dati preliminari di settembre sui prezzi al consumo per il blocco, previsti per la fine di questa settimana.
Il greggio rimbalza dopo una settimana negativa
I prezzi del petrolio sono aumentati lunedì, dopo la prima settimana negativa su quattro, grazie al fatto che gli operatori si sono concentrati sulla prospettiva di un’offerta più limitata in futuro.
Entrambi i contratti sono scesi la scorsa settimana dopo che la posizione della Federal Reserve ha sollevato il timore di un impatto sull’attività economica e quindi sulla domanda di petrolio nel più grande consumatore del mondo.
Tuttavia, i prezzi rimangono vicini ai livelli più alti dal novembre dello scorso anno, grazie alle previsioni di un ampio deficit di offerta di greggio nel quarto trimestre, sulla scia dell’estensione di ulteriori tagli all’offerta da parte di Arabia Saudita e Russia fino alla fine dell’anno.
Al momento della scrittura, i future del greggio erano in salita dello 0,3% a 90,34 dollari al barile, mentre il contratto Brent è salito dello 0,3% a 92,27 dollari.
Inoltre, i future dell’oro sono scesi dello 0,3% a 1.940,45 dollari l’oncia mentre il cambio EUR/USD ha registrato un calo dello 0,1% a 1,0644.