By Stephen Jewkes and Nina Chestney
LONDON/MILAN (Reuters) - Enel (MI:ENEI), la più grande utility europea, sta attivamente valutando acquisizioni di società di medie dimensioni di asset regolamentati fuori dall'Europa, con l'America Latina come focus.
Lo ha detto in una intervista a Reuters l'AD Francesco Starace.
"Stiamo valutando accordi aggiuntivi sotto i 5 miliardi di euro... diverse opportunità stanno arrivando in Brasile", ha spiegato Starace.
Enel, che ha una quota di maggioranza nell'utility spagnola Endesa, sta investendo nell'energia verde e nelle reti per gestire la crisi nella generazione tradizionale di energia.
La più grande utility italiana realizza il 47% dei suoi utili core dalle attività delle reti regolamentate su cui ha in programma di spendere un terzo dei suo budget di crescita da 14,6 miliardi di euro.
Lo scorso anno ha acquisito la società di distribuzione brasiliana Celg-D per 640 milioni di dollari.
Starace -- che ha confermato l'interesse per la società olandese Enerco, valutata fino a 4 miliardi di euro -- ha ribadito la sua opposizione ad acquisizioni di grosse dimensioni.
Starace ha aggiunto che Enel ha recentemente avuto un'offerta per acquisire il gruppo tedesco Innogy, ma che l'ha rifiutata perché non c'era un potenziale di crescita evidente.
Alla domanda se Enel possa vendere Endesa per finanziare acquisizioni, l'AD ha risposto che non ce n'è bisogno dal momento che la società può finanziare qualsiasi accordo.
"Non venderemo e non compreremo. Manterremo (la quota)", ha detto.
I fondi avevano messo gli occhi sui ricavi stabili di Endesa, i suoi generosi dividendi e il debito relativamete basso, secondo quanto riferito da fonti.
"Ad ogni autunno c'è la migrazione degli uccelli, il mio compleanno e i fondi che bussano alla mia porta per comprare Endesa", ha detto Starace.
Alla domanda se il tema delle sanzioni in Russia stia influendo in qualche modo sulla vendita dell'impianto a carbone Reftinskaya di Enel in Russia, l'AD ha detto di essere fiducioso che sarà raggiunto un accordo.
L'impianto produce energia per il mercato russo, il che significa che non è soggetto a embargo o sanzioni, ha spiegato l'AD, aggiungendo che l'acquirente sarà russo.
"La vendita ci sarà, è solo questione di pochi mesi".
- ha collaborato Oleg Vukmanovic